“L’abbaglio”: Andò racconta i Mille

Nel film di Andò, la spedizione di Garibaldi da Quarto in Sicilia, per liberare il Sud Italia dai Borboni. Un racconto dalla forte matrice teatrale. La parte comica affidata al duo Ficarra e Picone

È il 5 maggio 1860 e Garibaldi con mille volontari parte da Quarto in Liguria alla volta della Sicilia per liberare il Sud Italia dai Borboni. Da uno dei fatti più famosi del Risorgimento italiano prende le mosse L’abbaglio, nuovo film di Roberto Andò in sala dal 16 gennaio. L’avvenimento è molto noto nel suo svolgersi storico e non necessita di ulteriori chiarimenti. Anzi, di fronte a un’evoluzione che tutti a grandi linee conoscono (almeno si spera…), si possono affrontare subito quei motivi che rendono questa vicenda diversa dalle altre e più o meno riuscita.

Ecco allora che tra i mille soldati che con entusiasmo seguono Garibaldi in Sicilia, ce ne sono due che sembrano nel luogo e nel posto sbagliato: Domenico Tricò, specialista di fuochi d’artificio, e Rosario Spitale, giocatore d’azzardo bravo a truffare ingenui contadini. Entrambi siciliani, arruolati controvoglia e all’inizio in forte contrasto tra loro, i due, di fronte alle asprezze e ai pericoli di una guerra di cui non sentono le motivazioni, finiscono per solidarizzare. Quella tra la vita e la morte diventa una scelta obbligata, soprattutto per loro che sono disertori.

Tricò e Spitale sono dunque al centro del racconto ma intorno a loro si muovono altri personaggi, sia quelli principali (il colonnello Orsini/Toni Servillo), il suo secondo (tenente Ragusin/Leonardo Maltese), Giuseppe Garibaldi (Tommaso Ragno, colto in vari momenti della spedizione), Assuntina (una suora improbabile/ Giulia Andò), sia i secondari (i molti siciliani, come un coro dalle mille voci e dai mille colori che riflettono le tante anime della regione).

Su questo palcoscenico va in scena una vicenda che, pur girata in esterni negli ampi spazi delle campagne siciliane, resta essenzialmente legata ad una matrice teatrale. Del resto Roberto Andò, nato a Palermo l’11 gennaio 1959, gira con questo il decimo film dall’esordio con Diario senza date (1995), e la sua carriera cinematografica è da sempre alternata con molte regie sia teatrali che d’opera. E il suo titolo precedente, La stranezza, aveva al centro la messa in scena dei “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. Qualcuno potrebbe dire che, confortato dal positivo esito di quel film, Andò abbia voluto replicarne molte presenze.

In effetti anche qui la parte comica è affidata al duo Ficarra e Picone che, oltre ai momenti in cui una risata è giusta e opportuna, si dimostrano anche attori drammatici di vaglia e di forte resa espressiva. Del resto ora in palio non c’è un testo teatrale da allestire ma una Nazione da costruire. Compito quanto mai ostico, arduo, complicato. Rispetto al quale la spedizione dei Mille è stato un tassello definito dal regista un abbaglio, per ciò che è successo dopo. Nel 1860 forse un po’ di Italia era fatta ma la strada verso l’unificazione era ancora lontana.

29 gennaio 2025