Disuguaglianze: quasi 2 milionari su 3 temono l’influenza dei super ricchi su Trump
In occasione del World Economic Forum, il sondaggio di Patriotic Millionaires International. L’appello in collaborazione con Oxfam e non solo: la ricchezza, «questione di controllo»
In occasione del Word Economic Forum, in corso a Davos fino al 24 gennaio, un sondaggio condotto da Survation per conto di Patriotic Millionaires International rivela che per il 63% dei milionari dei Paesi del G20 l’influenza di un ristretto numero di super ricchi sulla presidenza Trump rappresenta una minaccia per la stabilità globale.
A corredo del sondaggio, la lettera aperta “We must draw the line”, sottoscritta da più di 370 tra miliardari e milionari di 22 Paesi che chiedono ai leader presenti a Davos di porre un freno all’enorme concentrazione di ricchezza, che compromette la qualità delle nostre democrazie e la tenuta della coesione sociale. Tra i firmatari dell’appello – redatto da Patiotic Millionaires International in collaborazione con Oxfam, Millionaires for Humanity, taxmenow e pubblicato all’indomani dell’insediamento del nuovo presidente Usa – ci sono Abigail Disney, Marlene Engelhorn, Brian Eno e Richard Curtis.
Nelle parole di Abigail Disney, membro dei Patriotic Millionaires, «è facile considerare l’elezione di una figura come Donald Trump come un’aberrazione, ma non è questo il caso. Donald Trump, insieme al suo “migliore amico” Elon Musk, è il risultato di decenni di inerzia dei leader mondiali, incapaci di arginare livelli di disuguaglianza sempre più estremi. Difficile essere ottimisti per i prossimi quattro anni, e forse anche più, ma se la politica vuole fare qualcosa per garantire la stabilità delle nostre democrazie, non deve far altro che tassare di più i ricchi come me».
Il sondaggio ha interpellato 2.902 milionari dei Paesi del G20, analizzando i rischi di una concentrazione sempre più estrema della ricchezza e le soluzioni politiche necessarie ad arginarne gli effetti. Emergono gravi preoccupazioni per la stabilità delle democrazie, il controllo dei media e social media, il funzionamento dei sistemi giudiziari e l’integrità della politica. In particolare, due terzi degli intervistati ritengono che i super-ricchi abbiano interferito in modo improprio nelle elezioni Usa; oltre il 70% concorda sul fatto che i super ricchi influenzino in modo sproporzionato l’opinione pubblica attraverso il controllo dei media e dei social media, usando le leggi a proprio favore e sfruttando le proprie relazioni per condizionare la politica. Ancora, 7 su 10 ritengono che il potere di influenza dei super-ricchi stia portando a un calo di fiducia dei cittadini verso la democrazia, le istituzioni e gli attori che tengono insieme le nostre società, come i media e il sistema giudiziario; il 70% è favorevole a un aumento delle tasse sui super-ricchi, per ridurre le disuguaglianze e aumentare gli investimenti nei servizi pubblici.
«La ricchezza non è più semplicemente una questione di valore. È una questione di controllo. Se voi, leader politici, continuerete a trascurare la crisi derivante da questa vertiginosa concentrazione di ricchezza, le già vacillanti fondamenta delle nostre sudate democrazie subiranno ulteriori danni», scrivono i firmatari della lettera “We must draw the line” rivolgendosi ai leader mondiali.
Da Oxfam sottolineano che «si stanno moltiplicando le proposte di economisti, rappresentanti della politica e della società civile, dei milionari stessi, per fronteggiare i rischi associati alla ricchezza estrema. In un rapporto, in uscita questa settimana, della New Economics Foundation e dei Patriotic Millionaires, per esempio, viene introdotta la nozione di linea della ricchezza estrema come nuova metrica per aiutare a comprendere il punto in cui la concentrazione di ricchezza inizia a compromettere lo stato di salute delle società e del pianeta».
La lettera verrà consegnata ai partecipanti del World Economic Forum di Davos da Phil White e Marlene Engelhorn. «I super-ricchi accumulano sempre più fortune e potere, mentre il resto del mondo vive in una condizione di incertezza economica – conclude Engelhorn, attivista e cofondatrice di taxmenow -. Per la nostra stessa sicurezza, in ciascun Paese, serve agire ora. I politici devono mostrare coraggio, iniziando a tassare le grandi ricchezze».
22 gennaio 2025