Francesco: «Preghiamo per la pace, preghiamo per Gaza»
Al termine dell’udienza generale, il ricordo della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e degli incendi a Los Angeles. Quindi l’invito alla preghiera per Ucraina e Medio Oriente
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Non poteva mancare il riferimento alla Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani – che proprio Francesco concluderà sabato 25 gennaio presiedendo la preghiera dei vespri nella basilica di San Paolo fuori le mura -, nel saluto del Papa ai fedeli riuniti questa mattina, 22 gennaio, in Aula Paolo VI per l’udienza generale del mercoledì. Dando il benvenuto, in particolare, «ai gruppi ecumenici presenti e a quanti vengono dal Pontificio Collegio Americano del Nord», rivolgendosi ai pellegrini di lingua inglese ha ricordato che «in questi giorni si conclude la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Questa unità – ha ribadito – non è il frutto dei nostri sforzi, ma un dono che dobbiamo chiedere al Padre, perché il mondo creda nel suo Figlio unigenito, Cristo Salvatore».
Ai pellegrini polacchi invece Francesco ha ricordato la festa dei nonni, che si celebra in questi giorni. «Sia un’occasione per costruire e rafforzare una nuova alleanza tra generazioni», l’augurio, al qual ha aggiunto immediatamente un’esortazione: «Per favore, ricordate anche nelle vostre preghiere le persone anziane dell’Ucraina che stanno vivendo la tragedia della guerra. Benedico di cuore tutti voi, e in particolare le nonne e i nonni!».
Lo sguardo del Papa si è allargato quindi, oltreoceano. «Voglio che sappiate – ha detto nel saluto ai fedeli di lingua italiana – che il mio cuore è con il popolo di Los Angeles, che ha sofferto così tanto a causa degli incendi che hanno devastato interi quartieri e comunità, e che non sono ancora finiti. Nostra Signora di Guadalupe interceda per tutti gli abitanti, affinché possano essere testimoni di speranza attraverso la forza della diversità e della creatività per cui sono conosciuti in tutto il mondo», ha aggiunto.
Da ultimo, l’esortazione ormai consueta: «Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, non dimentichiamo la Palestina, Israele, il Myanmar. Preghiamo per la pace. La guerra è sempre una sconfitta», ha ricordato ai pellegrini italiani, parlando della chiamata di ieri – «lo faccio tutti i giorni» – alla parrocchia di Gaza. «Erano contenti – ha riferito -. Lì dentro ci sono 600 persone, parrocchia e collegio. E mi hanno detto: oggi abbiamo mangiato lenticchie con pollo, una cosa che in questi tempi non erano abituati a fare. Preghiamo per Gaza, per la pace e per tante altre parti del mondo – l’appello finale -. La guerra è una sconfitta. E chi guadagna con la guerra? I fabbricanti di armi».
22 gennaio 2025