Medicina Solidale compie 20 anni

L’inizio nella parrocchia di Tor Bella Monaca, con il giovane parroco Lojudice e la dottoressa Ercoli. Un modello di prossimità arrivato fino al colonnato di San Pietro

«Aprire le porte a ogni bisogno, senza chiede nazionalità, etnia, credo». Lucia Ercoli racconta così la “formula” con cui 20 anni fa nella parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca nacque il primo nucleo di Medicina Solidale. Un’intuizione nata dalla necessità di dare luce a quelle zone d’ombra delle periferie romane dove le istituzioni non arrivavano e non arrivano ancora oggi, da un giovane parroco, don Paolo Lojudice, e una dottoressa, Lucia Ercoli, impegnata da sempre al fianco degli ultimi. «Bastava e basta avere una necessità. Niente burocrazia. Ma braccia aperte, un sorriso e il farsi prossimo soprattutto nei confronti dei più piccoli», sono ancora le parole di Ercoli.

Ogni anno, racconta, alle porte di Medicina Solidale, nella sede di via Aspertini,  bussano migliaia di persone, «per farsi curare, consolare, aiutare ad arrivare a fine mese, fare studiare i figli.  Un modello di prossimità che funziona e che è a portata di tutti. Un’idea che è arrivata anche sotto al colonnato di San Pietro – rimarca – facendo germogliare un seme di speranza voluto dal Papa e che oggi è un punto di riferimento per tante persone fragili».

Ma non si tratta solo di questo. «Curare – spiega la dottoressa –  ha significato in questi due decenni anche aiutare tante giovani mamme a esserlo fino in fondo accettando la propria gravidanza senza timori. Oggi oltre mille giovani romani sono nati e sono cittadini della Capitale perché abbiamo creduto insieme alle loro mamme alla forza della vita».

18 dicembre 2024