Il vicario di Aleppo: «Solidarietà alle vittime di Parigi»

Per Georges Abou Khazen è urgente «fermare chi finanzia il terrorismo, un mostro che non si controlla e che in Siria conosciamo bene»

Per Georges Abou Khazen è urgente «fermare chi finanzia il terrorismo, un mostro che non si controlla». La risposta politica: «Smettere di fornire appoggio»

«Il popolo siriano comprende molto bene la situazione di angoscia in cui oggi si trovano i cittadini europei». Il vicario apostolico di Aleppo dei latini monsignor Georges Abou Khazen parla all’indomani degli attacchi rivendicati dallo Stato islamico che hanno sconvolto Parigi e l’Europa intera nella notte tra venerdì 13 e sabato 14 novembre, uccidendo oltre 127 persone e ferendone altre 200. E lo fa alla luce di un’esperienza dolorosa di stragi e di terrore vissuta sulla pelle da diversi anni. «Per questo – dichiara all’Agenzia Fides – occorre ritrovare l’unità e soprattutto smettere di dare finanziamenti, armi, addestramento a gruppi terroristici che operano in Medio Oriente e ora anche in Europa».

Il terrorismo, continua il presule, è «un mostro che non si controlla, un’ideologia di morte che non rispetta niente e nessuno, che uccide sempre e dovunque. In Siria lo conosciamo bene, perché da anni soffriamo per gli attacchi terroristici che hanno creato migliaia di profughi». Tutto questo, è il commento amaro del vicario di Aleppo, è avvenuto «nell’indifferenza della comunità  internazionale». Oggi, dopo la strage di Parigi, «occorre trovare una decisa e autentica unità  per contrastare il terrorismo».

Il vescovo prosegue ricordando che «come abbiamo detto più volte, i gruppi terroristi come l’Is, lo Stato islamico, sono finanziati, armati, addestrasti dalle grandi potenze, per puri interessi economici e politici. Chi li sostiene? È un tema che anche il Papa ha sollevato, inascoltato». La risposta politica che suggerisce il presule allora è quella di «smettere di fornire appoggio a quei gruppi, promotori di morte, che si fanno scudo di una ideologia religiosa». Da cristiani invece, «sul piano religioso e spirituale, possiamo solo guardare al Giubileo della Misericordia, e pregare perché il Signore infonda il suo Spirito di misericordia nei cuori e nelle menti degli uomini».

16 novembre 2015