Tre vigili travolti da un’auto su via Tiburtina
Erano impegnati nei rilievi per un incidente. Il più grave è un giovane di 25 anni in servizio da pochi mesi, ricoverato in terapia intensiva all’Ospedale San Camillo, dove ha subito l’amputazione di una gamba. Alla guida, un carabiniere fuori servizio
Stavano effettuando i rilievi per un incidente stradale sulla vita Tiburtina, i tre agenti della Polizia locale di Roma Capitale travolti da un’auto ieri sera, 6 novembre, all’altezza del ponte del Grande raccordo anulare. I tre agenti, due donne e un uomo, sono stati trasportati in codice rosso in ospedale. Il più grave – ma comunque in condizioni stabili – è un giovane di 25 anni, da pochi mesi in servizio, ricoverato in terapia intensiva all’Ospedale San Camillo, dove ha subito l’amputazione della gamba sinistra. Le altre due agenti travolte e ferite sono state trasportate al Policlinico Umberto I e all’Ospedale Pertini. Alla guida, un carabiniere fuori servizio, risultato positivo all’alcol test.
A far visita ai feriti in ospedale nella notte è andato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha espresso la vicinanza di tutta l’amministrazione capitolina a loro e alle loro famiglie e insieme al comandante del corpo della Polizia locale Mario De Sclavis è in costante collegamento con le strutture sanitarie. Dal primo cittadino il grazie a «tutti gli uomini e le donne che ogni giorno si impegnano a garantire la sicurezza dei cittadini mettendo a rischio la loro stessa vita».
Vicinanza anche dal comandante De Sclavis. «In particolare – afferma – il mio pensiero va all’agente di soli 25 anni e da poco entrato a far parte del corpo, che purtroppo versa tuttora in gravi condizioni. Come genitore, mi trovo a condividere questo momento con i familiari con grande apprensione e dolore». Amaro invece il commento delle rappresentanze sindacali. Insieme alla «solidarietà e vicinanza ai tre colleghi investiti», nelle parole di Paolo Nasponi, coordinatore romano Ugl Polizia locale, c’è anche la «rabbia. Ribadiamo come la nostra categoria, non riconosciuta né come lavoro usurante né a rischio, è tra le più esposte in materia di sicurezza sul lavoro, specie di notte, e a oggi non vediamo riconosciute tutte le tutele relative ai rischi che donne e uomini della Polizia locale affrontano quotidianamente. Quanti martiri occorrono ancora?», domanda.
Anche Gabriele Di Bella (Ugl enti locali) ribadisce che «a oggi non esiste alcun piano di sicurezza stradale né di prevenzione, come da anni richiesto dai lavoratori della Polizia locale. Va rivista prepotentemente una strategia volta a colmare quei vuoti organizzativi in termini di sicurezza pubblica e tutele per i lavoratori del settore a partire dal riconoscimento della “strada” come luogo di lavoro che, nella circostanza, potrebbe apparire come un’omessa responsabilità del datore di lavoro».
7 novembre 2024