Suicidio, 700 mila morti nel mondo. “Cambiare la narrazione”

I dati dell’Iss, in occasione della Giornata mondiale della prevenzione del suicidio. Tra gli eventi critici, il pensionamento. Il 78,5% delle vittime è rappresentato da uomini

7mila persone si sono tolte la vita in Italia, tra l 2020 e il 2021: il 78,5% erano uomini. Sono i dati più recenti diffusi dall’Istituto superiore di sanità, in occasione della Giornata mondiale di prevenzione del suicidio, che si celebra oggi, 10 settembre.  174Il suicidio è un grande problema di salute pubblica – spiega l’Iss – che nel mondo fa circa 700mila morti e ha profonde conseguenze sia sugli individui che sulle comunità».

Storicamente, «sia per gli uomini che per le donne la mortalità per suicidio cresce con l’aumentare dell’età – spiega Monica Vichi, del Servizio tecnico scientifico di statistica -. Per gli uomini si evidenzia un incremento esponenziale del tasso a partire dai 70-74 anni, soglia anagrafica che coincide o segue di poco l’età al pensionamento, che si è spostata in avanti rispetto al passato. L’uscita dal mondo del lavoro è un evento particolarmente critico, soprattutto per gli uomini, in quanto comporta una riduzione dei ruoli sociali e un conseguente restringimento dell’ampiezza e densità delle reti di relazione. Nelle donne si osserva un lieve incremento nelle fasce di età giovanili. Se si considera il contesto europeo, l’Italia ha una media di 5,9 decessi ogni 100mila persone, molto più bassa dei 10,2 della media Europea».

Il tema scelto dall’Oms per il triennio 2024-2026 è “Cambiare la narrazione sul suicidio”, con una call to action chiamata “Iniziare la conversazione”. Il tema sottolinea l’importanza di sensibilizzare la popolazione sulla riduzione dello stigma, e di incoraggiare conversazioni aperte per prevenire il suicidio. «Cambiare la narrazione – scrive l’Oms – significa trasformare quello che percepiamo come un problema complesso, e passare da una cultura del silenzio e dello stigma a una di apertura, comprensione e supporto».

Nella call dell’Oms si ribadisce anche che «ogni conversazione, non importa quanto piccola, contribuisce a una società solidale e comprensiva». In questa ottica, si è da poco concluso il progetto ViolHelp (Identification of potential warning signs of self- and hetero-directed violence within the calls to Iss Helplines), un progetto dell’Iss che ha approfondito e valorizzato il suolo delle helpline nel prevenire la violenza, anche autodiretta. Dal 2021 al 2023 sono stati coinvolti nello studio il Telefono Verde contro il Fumo, il Telefono Verde Alcol, il Telefono Verde Droga, il Telefono Verde Nazionale per le problematiche legate al gioco d’azzardo, il Telefono Verde anti doping e il Telefono Verde malattie rare dell’Iss.

Lo studio pilota ha dimostrato che le helpline possono essere un importante primo punto di contatto nell’intercettare situazioni a rischio di violenza auto ed eterodiretta, attraverso una formazione adeguata degli operatori e l’uso di uno strumento atto a individuare segnali specifici di violenza.

10 settembre 2024