Scambio prigionieri Usa-Russia. Il sollievo dell’Unione europea

Le parole di Josep Borrell, Ursula von der Leyen e Roberta Metsola dopo il rilascio di attivisti, difensori di diritti umani, dissidenti e giornalisti, detenuti illegalmente da Mosca

«L’Unione europea è sollevata dal rilascio e dal trasferimento alla libertà, fuori dalla Russia e dalla Bielorussia, di numerosi prigionieri politici, tra cui cittadini dell’Ue, facilitati dalla Turchia». Lo ha scritto in una nota l’alto rappresentante Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, in una nota diffusa quando i prigionieri politici erano in nottata sugli aerei che da Ankara li riportavano in libertà. «Gli attivisti, i difensori dei diritti umani e i giornalisti rilasciati sono stati ingiustamente perseguitati e imprigionati dai regimi russo e bielorusso per motivi politici e trattenuti in condizioni intollerabili», dice ancora Borrell.

Sono 16 i prigionieri rilasciati da Russia e Bielorussia: oltre al reporter americano del Wall Street Journal Evan Gershkovichche, che a luglio era stato condannato a 16 anni di carcere per spionaggio, tra i liberati c’è Paul Whelan, ex marine statunitense, in carcere dal 2018; l’attivista Oleg Orlov, presidente del Board della ong Memorial premiata nel 2022 con il Nobel per la Pace; Lilia Tchanycheva e Ksenia Fadeyeva, Ilia Yashin, Vadim Ostanin attivisti legati alla figura di Alexei Navalny. E poi Vladimir Kara-Mourza, russo-britannico, che stava scontando 25 anni di carcere per “tradimento” e diffusione di “false informazioni” sul conflitto in Ucraina; Alexandra Skotchilenko, condannata a 7 anni per aver sostituito le etichette dei prezzi in un supermercato con le denunce dell’attacco russo all’Ucraina; la giornalista di Radio Free Europe/Radio liberty Alsu Kurmasheva; l’oppositore Andrei Pivovarov; il politologo russo-tedesco Dieter Voronin, come russo-tedeschi sono anche il 19 enne Kevin Lick, condannato nel 2023 a quattro anni di carcere per “alto tradimento”, l’avvocato Herman Moijes, il cittadino tedesco Patrick Schobel, arrestato a gennaio con l’accusa di traffico di droga, e infine il medico militare tedesco Rico Krieger, condannato a morte in Bielorussia con l’accusa di “terrorismo”. «I prigionieri politici e tutti coloro che sono ancora ingiustamente detenuti nelle prigioni russe e bielorusse devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente», conclude Borrell nella sua nota.

Soddisfazione è stata espressa in un messaggio su X anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: «Questo è un momento di grande gioia per tutti coloro che hanno combattuto per loro», ha scritto, esprimendo soddisfazione per «il rilascio di cittadini innocenti dall’Ue e dagli Usa e di onesti democratici russi tenuti prigionieri in Russia. Il Cremlino – ha aggiunto – li ha scambiati con criminali e assassini condannati. Questo mostra la netta differenza». L’elenco dei rilasciati dall’Occidente comprende infatti sei presunti agenti e spie dei servizi segreti russi, come Vadim Krassikov, condannato nel 2021 a Berlino all’ergastolo per l’omicidio di un georgiano della minoranza cecena; la coppia di spie russe Artiom Doultsev e Anna Doultseva, arrestate alla fine del 2022 in Slovenia, che tornano in Russia insieme ai due figli; Pavel Roubtsov, arrestato dai servizi segreti polacchi nel febbraio 2022; Mikhail Mikushin, arrestato nell’ottobre 2022 in Norvegia; e l’hacker Roman Seleznev, condannato nel 2017 a 27 anni di carcere per frode con carte bancarie.

Anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha postato un messaggio per dire la sua soddisfazione per «il rilascio, atteso da tempo, di Evan Gershkovich, Alsu Kurmasheva e altri dissidenti e giornalisti, detenuti illegalmente dalla Russia». Per Metsola, «la loro libertà non avrebbe mai dovuto essere messa a repentaglio». (di Sarah Numico)

2 agosto 2024