Afghanistan: 40 vittime e 1.500 bambini senza casa per le alluvioni

Save the Children fa il punto dopo le forti piogge che si sono abbattute sulla regione orientale. Danneggiato un centro di accoglienza per le persone rimpatriate

Circa 40 vittime e almeno 1.500 bambini rimasti senza casa. Questo il bilancio delle inondazioni che si sono abbattute sull’Afghanistan orientale, dovute alle piogge violente sui distretti delle province di Nangarhar e Kunar, dove vivono circa 1,36 milioni di persone, di cui si stima che 858.000 siano bambini. A riferirlo è Save the Children, ricordando che il Paese sta vivendo la peggiore crisi umanitaria degli ultimi decenni.

Le ultime alluvioni sono arrivati a due mesi di distanza dalle inondazione che hanno interessato il nord est del Paese, causando 350 vittime. Secondo le autorità de facto, in questi ultimi episodi sono rimaste ferite almeno 350 persone, mentre hanno subito danni ingenti circa 400 case così come l’ospedale per le infezioni e le malattie trasmissibili della città di Jalalabad.  E le cifre sono probabilmente destinate a subire variazioni con gli aggiornamenti delle operazioni di soccorso, ancora in pieno svolgimento.

Danneggiato dalle violente piogge anche un centro di accoglienza allestito per le persone rimpatriate a Torkham, con ripercussioni sugli interventi sanitari di Save the Children e sugli spazi a misura di bambino. Più di 649mila afghani sono rientrati dal Pakistan a partire dal settembre 2023, quando il governo pakistano ha chiesto che tutti gli stranieri privi di documenti lasciassero il Paese. Quasi la metà dei rimpatriati sono bambini. Segnalati anche danni alle infrastrutture delle reti di telecomunicazione. Diverse strade sono state interrotte, rendendo difficile l’accesso alle comunità colpite.

18 luglio 2024