Cristiani ancora perseguitati in Pakistan

Nuove volenze nel Punjab. In condizioni critiche un uomo aggredito dalla folla, davanti ad agenti della polizia rimasti a guardare. Hrcp: «Profonda preoccupazione»

Presunta profanazione del Corano. Questa l’accusa alla base delle violenze registrate sabato scorso, 25 maggio, contro la comunità cristiana a Sargodha, città della provincia del Punjab in Pakistan, capoluogo dell’omonimo distretto. Sui social circolano video di una folla inferocita, nella quale si riconoscono anche ragazzini e adolescenti, che distrugge mobili e suppellettili, nonostante i tentativi del proprietario, un uomo anziano, vestito di bianco, di mettere qualcosa in salvo, per poi incendiargli la casa e la fabbrica, e picchiarlo ripetutamente, anche dopo essere caduto a terra, lasciandolo sanguinante ed esanime. Il tutto mentre agenti della polizia del Punjab, presenti sul posto, rimangono a guardare senza intervenire.

A denunciarlo, Minority Rights March, che in una nota definisce questi poliziotti «spettatori silenziosi, il che indica la loro tacita approvazione e facilitazione dei terroristi coinvolti nell’attacco». Anche l’Hrcp (Human Rights Commission of Pakistan) esprime «profonda preoccupazione per quanto sta accadendo a Sargodha, dove la comunità cristiana nel villaggio di Gillwala è in balia della violenza della folla» e chiede alla polizia di Punjab e all’amministrazione del distretto di «intervenire per riportare la calma e arrestare i responsabili, assicurandosi al tempo stesso che la comunità cristiana non subisca ulteriori danni».

Secondo Geo News, almeno 25 persone sarebbero state arrestate sabato nel distretto di Sargodha dopo le violenze perpetrate su «una persona appartenente alla comunità cristiana per un presunto incidente di profanazione», avrebbe riferito la polizia. Diffusa anche una dichiarazione del commissario della divisione Sargodha, Muhammad Ajmal Bhatti, che ha promesso che «le persone coinvolte nell’incidente saranno assicurate alla giustizia dopo aver condotto un’indagine trasparente sulla vicenda». Secondo la stessa fonte, «il ministro degli Interni del Punjab ha affermato che la violenza contro chiunque con il pretesto della religione non sarà tollerata e ha aggiunto che saranno intraprese azioni contro l’accusato dopo il completamento di un’indagine». Un parente dell’uomo ferito però avrebbe riferito a Dawn.com che suo zio è in condizioni critiche in un ospedale militare e alla famiglia non è stato permesso di incontrarlo.

27 maggio 2024