Anche Coldiretti in piazza a Bruxelles

Il presidente nazionale Prandini: «Vogliamo risposte tempestive alle necessità delle aziende». L’invito a «scardinare quei regolamenti che non hanno senso»

Anche Coldiretti partecipa alla manifestazione di Bruxelles, con migliaia di agricoltori guidati dal presidente nazionale Ettore Prandini. Sono scesi in piazza questa mattina, 26 febbraio, con un corteo che dalla stazione Luxembourg ha raggiunto Rue de lat a pocohi passi dal Parlamento europeo, in occasione del Consiglio dei ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac. L’obiettivo: portare le proposte del Piano di Coldiretti, a cominciare dallo stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, per continuare con l’incremento agli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse, la garanzia di una moratoria sui debiti, il rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali e la cancellazione definitiva dell’obbligo dei terreni incolti.

«Siamo qui – ha spiegato Prandini – per chiedere risposte esaustive in tempi certi alle necessità delle nostre aziende e scardinare quei regolamenti che non hanno senso. Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Una grande organizzazione come la Coldiretti – ha proseguito –  ha il dovere di trasformare la protesta in proposte concrete, nella consapevolezza che la maggior parte delle battaglie cruciali per il futuro delle nostre campagne si combattono proprio a Bruxelles. Proprio per questo abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Dobbiamo dire basta alla contrapposizione tra agricoltura e ambiente voluta da Timmermans, gli agricoltori sono il primo presidio ambientale».

Da Coldiretti sottolineano che le misure – anticipate da Prandini in una lettera alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – puntano anzitutto a porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale. Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli. Coldiretti chiede dunque di eliminare le eventuali sanzioni a carico degli agricoltori per il 2024 e il 2025 e di procedere alla cancellazione definitiva dell’obbligo di tenere il 4% di terreni incolti, in quanto la semplice deroga non è sufficiente.

Al di fuori della Pac, evidenziano però dall’organizzazione, «la situazione economica del settore agricolo è però talmente grave che va affrontata con misure specifiche anticrisi a partire da una piena flessibilità sugli aiuti di stato, prorogando il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione di almeno un anno per consentire agli Stati membri di sostenere gli agricoltori con strumenti efficaci come la moratoria sui debiti, che aiuterebbe una larga parte delle aziende agricole soprattutto di piccole dimensione e condotte da giovani e donne».

Non solo. A Bruxelles Coldiretti punta anche a scardinare alcune delle «follie europee», le definiscono, che «minacciano» l’agricoltura nazionale, dalla direttiva packaging che colpisce le aziende ortofrutticole cancellando, per fare un esempio, insalata in busta e confezioni di pomodorini, alla direttiva ammazza stalle che equipara gli allevamenti alle fabbriche, fino all’accordo Mercosur.

Il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Stefani Parisi è l’unico italiano a partecipare all’incontro con il Commissario Ue all’Agricoltura Janusz Wojciechowski e David Clarinval, attuale presidente del Consiglio Agrifish, insieme ai giovani delegati di altre 10 organizzazioni presenti a Bruxelles.

26 febbraio 2024