Attacco alla chiesa italiana a Istanbul, Cei: «Cessi ogni violenza»

Il messaggio del cardinale presidente Zuppi e del segretario Baturi: «Cordoglio» per l’uccisione del cittadino turco e solidarietà. «Insieme preghiamo perché si intraprenda con decisione la via della pace». I vescovi cattolici di Turchia: «Non diffondere la cultura dell’odio»

Indirizzato al vicario apostolico di Istanbul monsignor Massimiliano Palinuro, amministratore apostolico dell’Esarcato per i fedeli di rito bizantino residenti in Turchia, il messaggio del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi e del segretario generale Giuseppe Baturi, a poche ore dall’attacco armato alla chiesa di Santa Maria a Sariyer, a Istanbul, avvenuto ieri mattina, 28 gennaio, durante la celebrazione della Messa, nel quale è morto un uomo.

«Esprimiamo il nostro cordoglio per l’uccisione del cittadino turco e lo affidiamo all’abbraccio misericordioso del Padre», si legge nel testo Un messaggio di solidarietà e vicinanza da parte delle Chiese in Italia. «A tutta la comunità – scrivono Zuppi e Baturi – giunga il nostro affetto. Insieme preghiamo perché cessi ogni forma di violenza e si intraprenda con decisione la via della pace».

La Conferenza episcopale italiana, attraverso Caritas Italiana, continua a essere a fianco di Caritas Turchia nell’accompagnamento e nel supporto alla popolazione e alla comunità cristiana con diversi progetti, soprattutto nell’ambito della ricostruzione post-terremoto.

«Sconvolti» per il crimine avvenuto nella chiesa, «nello spazio sacro della fede in Dio», anche i vescovi cattolici della Turchia. «Condanniamo fermamente questo atto di violenza contro l’umanità – dichiara l’arcivescovo metropolita di Izmir Martin Kmetec, presidente della Conferenza episcopale turca -. Confidiamo che le forze di sicurezza dello Stato turco trovino i responsabili e che sia fatta giustizia. Chiediamo fermamente che la verità venga rivelata – prosegue – e che venga garantita una maggiore sicurezza alle nostre comunità e alle nostre chiese. Chiediamo a tutti di non diffondere la cultura dell’odio e della discriminazione religiosa. Chiediamo a tutti i nostri fedeli di pregare per la vittima e la sua famiglia».

29 gennaio 2024