Nazioni Unite in allarme per la violenza in Ecuador

Il segretario generale Guterres al telefono con l’ambasciatore De la Gasca. Il portavoce Dujarric: timore «per il deterioramento della situazione e per l’impatto sugli ecuadoriani»

La situazione in Ecuador – dove permane lo stato d’emergenza -, al centro del briefing stampa quotidiano del portavoce delle Nazioni Unite Stephan Dujarric. Dell’esplosione di violenza che ha colpito il Paese, soprattutto nella giornata di martedì 9 gennaio, il segretario generale Onu António Guterres ha parlato telefonicamente ieri, 10 gennaio, con l’ambasciatore dell’Ecuador presso le Nazioni Unite José de la Gasca. E il portavoce conferma: Guterres «è molto allarmato per il deterioramento della situazione in Ecuador e per il suo impatto negativo sulla vita degli ecuadoriani».

Ai giornalisti Dujarric riferisce che «il segretario generale condanna fermamente gli atti criminali di violenza che sono stati osservati e invia la sua solidarietà al popolo ecuadoriano». Contestualmente, dichiara, si aspetta che il governo «prenda molto seriamente queste sfide con misure che proteggano e riducano al minimo i danni alla popolazione, nel rispetto delle istituzioni democratiche, dei diritti umani e del diritto internazionale».

Nel Paese intanto resta alta la tensione, nonostante l’intervento delle forze armate nelle principali città abbia grosso modo “normalizzato” la situazione. E sale di tono il dibattito politico sui provvedimenti del presidente della Repubblica Daniel Noboa, che ha dichiarato lo stato di conflitto interno e ha annunciato la decisione di rimpatriare nei propri Paesi di provenienza i detenuti stranieri che si trovano nelle carceri ecuadoriane, in particolare venezuelani, colombiani e peruviani, che rappresentano il 90% della popolazione carceraria del Paese.

11 gennaio 2024