Francesco: guardare alle donne per trovare la pace

La celebrazione nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio, nella ricorrenza della Giornata mondiale. «Chi ferisce una sola donna profana Dio»

«Al principio del tempo della salvezza c’è la Santa Madre di Dio, la nostra Madre santa». Nella solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 57.ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: «Intelligenza artificiale e pace», le parole di Papa Francesco, nell’omelia e all’Angelus, sono state dedicate a questi due temi.

«È bello che l’anno si apra» invocando la Madonna; «è bello che il Popolo fedele, come un tempo a Efeso proclami con gioia la Santa Madre di Dio. Le parole Madre di Dio esprimono infatti la gioiosa certezza che il Signore, tenero Bimbo in braccio alla mamma, si è unito per sempre alla nostra umanità», ha affermato il Santo Padre. «Madre di Dio: è un dogma di fede, ma è pure un “dogma di speranza”: Dio nell’uomo e l’uomo in Dio, per sempre».

Il Papa ha anche evidenziato il rapporto della Vergine con la Chiesa, che ne «ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno. Ma anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono. E ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: di rispettarla, custodirla, valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna. Maria, la donna, come è decisiva nella pienezza del tempo, così è determinante per la vita di ognuno; perché nessuno meglio della Madre conosce i tempi e le urgenze dei figli».

Francesco ha invitato ad affidare il nuovo anno a Maria «che conosce le nostre necessità (…) e porta le nostre vite verso la pienezza. Noi tutti abbiamo delle mancanze, delle solitudini, dei vuoti che chiedono di essere colmati. Ognuno di noi conosce i propri. Chi può colmarli se non Maria, Madre della pienezza? Quando siamo tentati di chiuderci in noi stessi, andiamo da lei; quando non riusciamo a districarci tra i nodi della vita, cerchiamo rifugio in lei. I nostri tempi, vuoti di pace, hanno bisogno di una Madre che ricompatti la famiglia umana. Guardiamo a Maria per diventare costruttori di unità, e facciamolo con la sua creatività di Madre, che si prende cura dei figli: li raduna e li consola, ne ascolta le pene e ne asciuga le lacrime».

All’Angelus, dopo aver ripreso la riflessione sul «silenzio della Madre» che «mette in luce» il Figlio «senza occuparne il posto», il Papa ha ricordato il Messaggio della Giornata mondiale della pace: «La libertà e la convivenza pacifica sono minacciate quando gli esseri umani cedono alla tentazione dell’egoismo, dell’interesse personale, della brama di profitto e della sete di potere».

Al termine della preghiera mariana, dopo aver ringraziato il presidente della Repubblica Italiana «per le espressioni augurali che mi ha indirizzato nel suo messaggio di fine anno», il Pontefice ha espresso «viva preoccupazione per quanto sta avvenendo in Nicaragua, dove vescovi e sacerdoti sono stati privati della libertà. Esprimo ad essi, alle loro famiglie e all’intera Chiesa nel Paese la mia vicinanza nella preghiera. Alla preghiera insistente invito pure tutti voi qui presenti e tutto il popolo di Dio, mentre auspico che si cerchi sempre il cammino del dialogo per superare le difficoltà».

Infine, gli auguri ai «cari romani e pellegrini» (circa 35.000) presenti in piazza San Pietro, tra cui i partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, anche in altre città del mondo. Il Papa ha ricordato anche «le innumerevoli iniziative di preghiera e di impegno per la pace che in questa Giornata si svolgono in tutti i continenti, promosse dalle comunità ecclesiali», in particolare quella nazionale che si è svolta la sera del 31 dicembre a Gorizia su iniziativa della Cei.

4 gennaio 2024