Gaza: «Indagini urgenti su trattamenti inumani e sparizioni di detenuti palestinesi»

A chiederle è Amnesty International, ricordando le «inquietanti denunce» arrivate all’Unhcr, che potrebbero riguardare migliaia di palestinesi, minorenni inclusi

Amnesty International accende i riflettori sulle «denunce di sparizioni forzate di massa» e sull’«assenza di informazioni sui palestinesi della Striscia di Gaza arrestati dalle forze israeliane». In una nota diffusa ieri, 20 dicembre, dall’organizzazione ricordano che il 16 dicembre scorso anche l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato di aver ricevuto «numerose inquietanti denunce» dal nord della Striscia di Gaza, relative ad «arresti di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate», che potrebbero riguardare migliaia di palestinesi. Minorenni inclusi.

Nelle fotografie e nei filmati verificati dal Crisis Evidence Lab di Amnesty International si vedono le forze israeliane sottoporre a trattamenti inumani e degradanti palestinesi arrestati a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale. Di molti di loro, «rimane sconosciuta la sorte. Altri palestinesi di Gaza, compresi lavoratori e altre persone con permesso d’ingresso in Israele, restano in sparizione forzata. Le autorità israeliane hanno confermato le morti di almeno sei palestinesi in loro custodia, a ottobre e a novembre, tra cui due lavoratori di Gaza», ricordano dall’organizzazione.

La direttrice di Amnesty per il Medio Oriente e l’Africa del Nord Heba Morayef informa che l’ong sta indagando «sulle denunce di sparizioni forzate di massa di palestinesi arrestati dalle forze israeliane. L’esercito israeliano – aggiunge – deve rendere immediatamente noto dove si trovi ciascuna persona arrestata a partire dal 7 ottobre, tra cui i due giornalisti di Gaza Nidal al-Qaheidi e Haitham Abdelwahed, scomparsi da oltre due mesi. Le forze israeliane devono spiegare i motivi degli arresti e fare tutto il possibile per informare le famiglie delle persone che si trovano in loro custodia, soprattutto alla luce dei blackout che hanno isolato i residenti della Striscia di Gaza gli uni dagli altri e dal resto del mondo».

Non solo. «Tutte le persone detenute devono essere trattate umanamente e devono vedersi garantito il diritto a un processo equo – asserisce Morayef -. Tutti coloro che sono detenuti arbitrariamente devono essere rimessi in libertà. Il drammatico livello d’impunità di cui godono le forze israeliane per le violazioni dei diritti umani da loro commesse sottolinea l’urgente bisogno di un’efficace indagine internazionale su tutti i decessi in custodia, sulle denunce di sparizioni forzate nonché di torture e maltrattamenti dei palestinesi di Gaza».

Nell’analisi di Amnesty International, «le scene angoscianti provenienti da Gaza dovrebbero portare a una condanna internazionale e necessitano un’indagine urgente e di misure per prevenire ulteriori atti di tortura, sparizioni forzate e altri crimini di diritto internazionale. Il mondo deve assicurare che tali azioni non vengano normalizzate, bensì riconosciute come un oltraggio all’umanità», è il monito.

L’organizzazione ribadisce quindi il suo appello ad Hamas e ad altri gruppi armati di Gaza affinché liberino immediatamente e senza condizioni tutti gli ostaggi civili, trattino umanamente tutte le persone che hanno catturato e permettano al Comitato internazionale della Croce rossa l’accesso agli ostaggi e ai prigionieri. «Il sequestro di ostaggi e il rapimento di civili – stigmatizzano – sono crimini di guerra. Riprendere con le telecamere e diffondere testimonianze degli ostaggi, come nel video di tre uomini anziani ostaggi civili, pubblicato dal braccio armato di Hamas il 18 dicembre, costituiscono trattamenti inumani e degradante».

21 dicembre 2023