Il Natale delle detenute di Rebibbia, con “L’altRa cucina”

Lo chef Pierangelini e la sua brigata ai fornelli e, a servire ai tavoli, protagonisti del mondo dello spettacolo, camerieri per un giorno. Ospiti d’onore: 150 recluse

Le tavole imbandite, il fermento in cucina per preparare piatti gourmet, jingle delle feste in sottofondo, ed è subito Natale anche in carcere. Tutto è stato preparato con cura e con qualche giorno di anticipo ieri, 20 dicembre, le detenute della casa circondariale di Rebibbia femminile hanno festeggiato il Natale con “L’altRa cucina… per un pranzo d’amore”, iniziativa promossa dall’associazione Prison fellowship Italia onlus (Pfit), in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Santo, la Fondazione Alleanza del RnS e il ministero della Giustizia.

Tanta la commozione delle recluse – 150 quelle che hanno partecipato al pranzo – alla vista delle lunghe tavole con tovaglie rosse e dorate, un tocco di allegria nelle gallerie spoglie che conducono ai reparti detentivi. Sono state le ospiti d’onore al loro pranzo di Natale, servite da alcuni personaggi del mondo dello spettacolo divenuti camerieri per un giorno, tra i quali Alda D’Eusanio, Paolo Mengoli, Nunzia De Girolamo, Jalisse. Ai fornelli lo chef Fulvio Pierangelini con la sua brigata. I piatti sono stati preparati «con la stessa attenzione, amore e cura» con i quali lavorano nei ristoranti più rinomati. Alcune detenute sono state reclutate per aiutare lo chef a preparare il menù che comprendeva, tra l’altro, vitello in salsa tonnata, lasagnetta alla marinara, spigola grigliata con salsa agli agrumi. «Se fuori c’è tristezza, la cucina esplode di gioia – dice Pierangeli -. Siamo qui solo per far trascorrere una giornata diversa alle detenute. La cucina è la mia vita e sono felice di condividere con loro la mia grande passione».

Sono 29 gli istituti penitenziari italiani nei quali oggi si è svolta l’iniziativa. «È emozionante vedere la generosità di un popolo di volontari, chef e artisti che si mette a disposizione di chi ha bisogno di un gesto d’affetto – commenta il presidente del Rinnovamento Giuseppe Contaldo -. Ci facciamo prossimi in un luogo di sofferenza, in una delle periferie esistenziali di cui parla Papa Francesco». Quella di quest’anno è stata un’edizione particolare de “L’altRa cucina”. «Festeggiamo dieci anni dal primo pranzo di Natale a Rebibbia – spiega la presidente di Pfit Marcella Reni -. L’evento è nato qui ed è una grande gioia vedere le detenute al lavoro in cucina gomito a gomito con chef professionisti. La loro emozione ci incoraggia a proseguire con questa iniziativa».

Per un giorno le detenute «si sentono coccolate – aggiunge Silvia Storgato, volontaria di Rns -. La cosa che tanto le commuove è constatare che volontari, chef, personaggi noti diano attenzione alla persona e non al reato commesso». Tra una portata e l’altra non è mancata l’immancabile foto ricordo con i vip, gettonatissimi i ballerini Raimondo Todaro e Rossella Brescia, le chiacchiere con l’attore Fabrizio Coniglio, i canti con Paolo Mengoli e Jalisse (Fabio Ricci e Alessandra Drusian).  “L’altRa cucina” racchiude «il senso profondo del Natale che è donarsi, aprirsi alle sofferenze del prossimo», dice Nunzia De Girolamo, giornalista, già ministro. Guardando l’entusiasmo delle recluse ai fornelli e l’attenzione a carpire i trucchi del mestiere, propone «l’avvio di corsi di cucina nelle carceri che potrebbero essere importanti per un reinserimento nella società».

L’amministrazione penitenziaria vorrebbe «incentivare le attività – dichiara Marco Patarnello, magistrato di sorveglianza -, ma mancano le risorse. Bisogna investire per incrementare i corsi che potrebbero essere utili alle detenute una volta tornate in libertà». «Natale non è solo la corsa sfrenata ai regali e i pranzi in famiglia – affermano Alessandra Drusian e il marito Fabio Ricci -. È donarsi al prossimo, è rendere le detenute protagoniste per un giorno». Anche per Alda D’Eusanio è stato un «dovere» rispondere all’invito degli organizzatori «per portare un po’ di serenità e di svago a chi sta attraversando un momento difficile. La solidarietà con chi soffre è fondamentale».

21 dicembre 2023