Putin: «Pace in Ucraina quando raggiungeremo gli obiettivi»

Nella conferenza stampa di fine anno il presidente russo ribadisce che senza difendere la sua sovranità la Russia non può esistere. Nella notte esplosioni a Kherson e allarme in 3 regioni ucraine. Il colloquio telefonico del presidente ucraino Zelensky con la premier Meloni

Il presidente russo Valdimir Putin lo ha affermato senza mezzi termini, aprendo la tradizionale conferenza stampa di fine anno: «Senza difendere la sua sovranità, la Russia non può esistere». E riguardo alla pace in Ucraina, ha assicurato che ci sarà quando la Russia avrà «raggiunto i suoi obiettivi», vale a dire la «denazificazione» e la «demilitarizzazione» del Paese. E i suoi principali obiettivi, ha aggiunto rispondendo alle domande dei cittadini e dei giornalisti in diretta tv, sono proprio «rafforzare la sovranità della Russia, la sicurezza ai confini e i diritti e le le libertà dei cittadini».

Nell’analisi del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, «Putin si sta preparando a una lunga e dura guerra: l’interruzione dell’assistenza militare a Kiev prolungherebbe la guerra, non le porrebbe fine». Accogliendo quindi con favore l’impegno del presidente Usa Joe Biden a fornire all’Ucraina aiuti cruciali, ha sottolineato che «se Putin vince in Ucraina, c’è il rischio concreto che la sua aggressione non finisca lì».

Intanto proseguono gli scontri. Dopo la pioggia di missili russi su Kiev, nella notte si sono registrate esplosioni a Kherson, riferiscono i media locali, e le sirene di allarme hanno suonato in 3 regioni ucraine. Almeno undici persone sono rimaste ferite e diversi edifici sono stati danneggiati dopo che un attacco di droni russi nella regione di Odessa ha provocato un incendio, rende noto il servizio statale d’emergenza ucraino su Telegram. Tra i feriti, anche tre bambini.

Sempre i media locali riferiscono che il ministero dell’Interno russo ha inserito nella lista di ricercati federali Kyrylo Budanov, il capo dell’agenzia di intelligence militare ucraina Hur, accusato di «terrorismo» dal comitato investigativo russo in ottobre, insieme ad altri alti ufficiali militari ucraini. La banca dati del dicastero di Mosca afferma che Budanov è ricercato ai sensi del codice penale russo, ma non specifica per quale articolo sia indagato. Per il Cremlino, è responsabile di atti di terrorismo dovuti al ruolo dell’Hur negli attacchi dell’Ucraina contro il Ponte di Crimea. Sua moglie Marianna Budanova è stata avvelenata nel novembre scorso. L’Hur ha riferito che lo stesso Budanov è stato preso di mira da tentativi di omicidio russi più di dieci volte.

La Russia ha recentemente inserito anche la cantante ucraina Jamala nella lista federale di ricercati, sostenendo che ha diffuso «disinformazione» sull’esercito di Mosca sui social media. Tra le altre persone ricercate dalla Russia figurano anche il portavoce di Meta e i capi della Corte penale internazionale (Cpi).

Dal Cremlino riferiscono nel frattempo che proprio poco prima della conferenza stampa di fine anno, i sistemi di difesa aerea hanno abbattuto nove droni ucraini diretti verso Mosca. Per il ministero della Difesa russo, «un tentativo del regime di Kiev di effettuare un attacco terroristico utilizzando droni aerei contro siti sul territorio russo è stato sventato. Nove droni ucraini sono stati distrutti o intercettati», hanno aggiunto, sopra la regione di Kaluga, a 160 chilometri dalla Capitale russa, e la regione di Mosca.

Su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky riferisce di un colloquio telefonico con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, spiegando che i due leader si sono confrontati «per coordinare le posizioni in vista del vertice del Consiglio europeo. Abbiamo discusso dei progressi dell’Ucraina nel soddisfare le raccomandazioni dell’Ue necessarie per la decisione di avviare i negoziati di adesione», ha detto.

14 dicembre 2023