Consiglio europeo: in agenda Ucraina, Medio Oriente, Balcani e bilancio

Nel summit del 14 e 15 dicembre, tra i nodi da sciogliere anche la riforma del Patto di stabilità. Il presidente Michel nella lettera ai 27: «Nuove sfide comportano nuovi obblighi»

Al via oggi, 14 dicembre, a Bruxelles la due giorni del Consiglio europeo. Sul tavolo, Ucraina e  Medio Oriente, ma anche sicurezza e difesa, allargamento ai Balcani e bilancio a lungo termine dell’Ue fino al 2027. Temi già discussi nella plenaria dell’Europarlamento di questa settimana a Strasburgo, che, tra le altre cose, si è espresso anche su alcune proposte in vista delle elezioni del giugno 2024 per dare maggior peso al voto dei cittadini, sulla violenza contro le donne, sulla tutela dei diritti umani e la democrazia nel mondo.

Diversi i nodi da sciogliere, nello scenario europeo. «Il 24 febbraio 2022 ha segnato una svolta nella storia dell’Europa», scrive il presidente del Consiglio europeo Charles Michel nella lettera di invito ai capi di Stato e di governo per il summit di Bruxelles, oggi e domani. «Dallo scoppio della guerra nel nostro continente – prosegue – abbiamo preso una serie di decisioni senza precedenti a sostegno dell’Ucraina e per rafforzare parallelamente la sovranità dell’Europa. Ventuno mesi dopo, ci troviamo ancora una volta di fronte alla necessità di prendere decisioni coraggiose. Richiedono la nostra forza e determinazione collettiva e l’audacia di compiere le scelte giuste».

Ai leader nazionali Michel ribadisce l’esigenza di «mantenere i nostri impegni nei confronti dell’Ucraina e continuare a essere un partner affidabile e forte. Dobbiamo fornire al popolo ucraino un sostegno politico, finanziario e militare continuo e sostenibile e raggiungere un accordo sulla fornitura di 50 miliardi di euro per la sua stabilità a lungo termine», aggiunge. Non solo: «Dobbiamo anche accettare di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina, dando così il segnale necessario e avvicinandola ancora di più alla nostra famiglia europea». Parallelamente, «dobbiamo prendere decisioni significative per gli altri aspiranti membri», fra cui i Balcani occidentali, e «lavorare per rendere la nostra Unione adatta al futuro e pronta ad accogliere nuovi membri».

Sul tavolo infatti c’è la politica di allargamento, ma anche la revisione proposta del quadro finanziario pluriennale 2021 – 2027 – con l’obiettivo di raggiungere un difficile accordo -, oltre alla riforma del Patto di stabilità e crescita. «Nuove sfide comportano nuovi obblighi», sono ancora le parole del presidente Michel ai 27 leader. La revisione del quadro finanziario pluriennale, rileva, «è proseguita intensamente e senza sosta. Ho preso nota di tutte le vostre preoccupazioni e priorità e ho avanzato una proposta che cerca di conciliare le diverse posizioni attorno al tavolo. Come per qualsiasi soluzione di compromesso, mi appello alla vostra disponibilità a costruire un compromesso per il bene dell’unità».

Per quanto riguarda sicurezza e difesa, «continueremo a realizzare la nostra ambizione di costruire un’unione geopolitica più forte», assicura Michel. Quindi, tra i punti in agenda annovera anche gli sviluppi in Medio Oriente. «Dobbiamo chiedere il rilascio di tutti gli ostaggi e affrontare con vigore l’allarmante situazione umanitaria a Gaza – afferma -. Dobbiamo essere forti nel sostenere il diritto di Israele a esistere e a difendersi da Hamas, così come nel difendere inequivocabilmente il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. La nostra riflessione più ampia includerà il lavoro per la sicurezza e la stabilità nella regione e le prospettive di una pace duratura basata sulla soluzione dei due Stati». Ma non basta: «Dovremmo anche affrontare tutte le forme di odio, antisemitismo, intolleranza, razzismo e xenofobia, compreso l’odio anti-musulmano».

Il presidente parla di un Consiglio europeo «fondamentale». Adesso, conclude, «è il momento delle decisioni. Invito tutti voi a presentarvi dotati di spirito di compromesso e senso di responsabilità collettiva, con gli interessi e i valori dell’Unione in primo piano».

14 dicembre 2023