Il Papa in piazza di Spagna per l’omaggio all’Immacolata

L’8 dicembre alle 7 i vigili del fuoco deporranno la ghirlanda di fiori sul braccio della Vergine; quindi, per tutto il giorno, cittadini, associazioni, movimenti e gruppi lasceranno i loro fiori. Alle 16 l’arrivo di Francesco, accolto dal vicario De Donatis e dalle autorità civili

Venerdì 8 dicembre si rinnova, come ogni anno, l’omaggio di Roma all’Immacolata. L’appuntamento è in piazza Mignanelli, dove alle 16 arriverà anche Papa Francesco: accolto dal cardinale vicario Angelo De Donatis e dalle autorità civili, pregherà davanti al monumento dedicato alla Madonna e lascerà dei fiori alla sua base. Prima di lui, tanti i gruppi, le associazioni e i singoli cittadini che deporranno fiori ai piedi della colonna alta 12 metri, progettata dall’architetto Luigi Poletti, sulla cui sommità svetta la statua mariana in bronzo realizzata dallo scultore Giuseppe Obici.

I primi, come sempre, saranno i vigili del fuoco, in onore dei 220 colleghi che l’8 dicembre del 1857 inaugurarono il monumento: alle 7 saliranno fino in cima per deporre la propria ghirlanda di fiori sul braccio della Vergine. Quindi, arriveranno in piazza la parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte, il Sovrano Ordine di Malta, il Corpo della Gendarmeria Vaticana con la banda musicale che, alle 9.30, eseguirà un inno alla Madonna. E ancora, l’Arciconfraternita dei siciliani, il Circolo San Pietro, la Fondazione Don Gnocchi, i gruppi di Padre Pio e Casa Sollievo della sofferenza, il Sodalizio degli Abruzzesi e tanti altri ancora. Non mancherà il corteo dei lavoratori delle aziende romane più importanti, tra cui le comunali e le municipalizzate; atteso anche l’ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede con i gruppi spagnoli. Alle 14, l’omaggio dell’Unitalsi.

Ad accogliere i gruppi e i singoli fedeli, come ogni anno, ci saranno i frati Minori Conventuali della basilica dei Santi XII Apostoli, che animeranno la giornata, a partire dalle 5, con la preghiera e con i canti. «Nel sentire della popolazione quella verso l’Immacolata è sempre stata una forma di devozione radicata, già prima della proclamazione del dogma, che avvenne da parte di Papa Pio IX nel 1854 – ricorda il parroco della basilica, padre Francesco Celestino -. Dal 1463 i frati francescani Conventuali, arrivati nella basilica dei Santi XII Apostoli, hanno introdotto la devozione all’Immacolata – racconta -, grazie al cardinale Bessarione che lasciò nella chiesa un dipinto, chiamato appunto “La Madonna di Bessarione”, che ancora oggi è custodito nella nostra basilica. Nel 1477 Papa Sisto IV, che era francescano, diede licenza di celebrare con molta solennità la festa dell’8 dicembre e questo permise di gettare il primo seme di quella che è l’attuale novena dell’Immacolata».

Ancora oggi nella basilica si tiene la più antica novena all’Immacolata di Roma: dal 29 novembre al 7 dicembre alle 17.45 si prega il Rosario, seguito dal canto delle litanie; alle 18.30 la Messa, presieduta sempre da un cardinale, con il canto del “Tota Pulchra”, «composto da padre Alessandro Borrone, un nostro confratello vissuto nell’Ottocento», rivendica padre Celestino. Oggi, martedì 5 dicembre, sarà il prefetto del dicastero per il Culto divino e la disciplina dei sacramenti Arthur Roche a presiedere l’Eucaristia; domani toccherà al vicario Angelo De Donatis e giovedì 7 a Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura e presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra. L’8 dicembre infine la conclusione della novena, con la Messa presieduta dal decano del collegio cardinalizio Giovanni Battista Re.

5 dicembre 2023