San Gaspare del Bufalo si “veste” di nuova luce

La parrocchia affidata ai Missionari del Preziosissimo Sangue presenta il nuovo impianto di illuminazione. Lamba: «Offre la possibilità di vivere al meglio la liturgia»

La parrocchia di San Gaspare del Bufalo si “veste” di nuova luce. Venerdì 1° dicembre è stato inaugurato il nuovo impianto di illuminazione nella chiesa di Colli Albani affidata ai sacerdoti della congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Dopo due anni e mezzo di lavoro, i canti eseguiti dai cori San Gaspare e Decima Quinta hanno fatto da colonna sonora alle accensioni programmate dell’aula liturgica dell’unica chiesa di Roma progettata tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 dall’architetto Pier Luigi Nervi, lo stesso che qualche anno prima, su incarico di Papa Paolo VI, costruì l’Aula delle udienze pontificie in Vaticano.

«Il nostro scopo è quello di far vivere la liturgia nel modo migliore – ha detto il parroco don Domenico D’Alia -. Una buona illuminazione aiuta a concentrarsi e a immergersi nella preghiera». L’innovativo impianto, che si serve delle più moderne tecnologie, valorizza il tabernacolo, l’altare, l’ambone, la lunga vetrata policroma – che rappresenta tra l’altro i simboli eucaristici, i momenti della Passione di Cristo, la vita e la morte di San Gaspare -, il trittico bronzeo raffigurante Gesù crocifisso, la Vergine Maria e il santo patrono, e la particolare Via Crucis bronzea che «grazie all’installazione dei faretti ora sembra in movimento», ha spiegato ancora il parroco, soffermandosi sull’importanza della luce emanata dalle lampadine per richiamare il pensiero alla vera Luce che è Cristo. Ed è proprio per meglio prepararsi al Natale del Signore che il chiostro antistante la cappellina dell’adorazione perpetua è stato addobbato da luminarie, tra le quali spicca la Natività.

Il nuovo impianto di illuminazione della chiesa, spesso visitata da docenti e studenti delle facoltà di ingegneria e architettura delle università romane, «non è soltanto un’opera artistica e tecnica – ha detto il vescovo ausiliare per il settore Est, Riccardo Lamba -. Offre a tutti la possibilità di vivere al meglio ogni parte della liturgia». Si tratta di un impianto con tecnologia semiconduttore a led progettato dall’ingegnere Carlo Maria Bogani della Osram-Zumtobel, installato dalla ditta Ger costruzioni e realizzato grazie al contributo di Fondazione Roma. «Una grande sfida», l’ha definita Bogani, dato che la società è «abituata» a lavorare su architetture rinascimentali come la Cappella Sistina, le basiliche di San Pietro e di San Giovanni in Laterano. «Prima San Gaspare era una chiesa praticamente spenta – ha affermato -, ora, pur mantenendo il massimo rispetto per la sacralità del luogo, siamo riusciti ad esaltarne l’architettura».

Emanuele Pozzilli, direttore dell’Ufficio per l’edilizia del culto del Vicariato di Roma, dopo aver ricordato le principali liturgie strettamente collegate con il tema della luce – Natale, Festa della presentazione di Gesù al tempio, la Veglia pasquale – ha spiegato l’importanza di una corretta illuminazione artificiale. «Valorizza l’architettura – ha detto -, favorisce il raccoglimento e la preghiera personale, focalizza l’attenzione sui poli liturgici. All’interno delle celebrazioni sacramentali supporta la liturgia dal punto di vista naturalmente funzionale, ma soprattutto simbolico, consentendo di modulare l’intensità dei momenti liturgici, dal crepuscolo fino all’illuminazione a festa».

4 dicembre 2023