Verso #Giffoni54. Il tema: “L’illusione della distanza”

Annunciata nel Giffoni day la 54ª edizione, dal 19 al 28 luglio 2024. Al centro, il valore dell’incontro in un tempo di separazione, tra popoli in guerra ma anche tra uomo e donna

“L’illusione della distanza”: questo il tema della 54ª edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 19 al 28 luglio 2024. Un annuncio arrivato ieri, 20 novembre, durante le celebrazioni del Giffoni day, nella Multimedia Valley: un appuntamento che ricorda quando nel 1970 il 18enne Claudio Gubitosi, presidente della rassegna, diede vita a un evento che diventerà un vero e proprio pilastro della cultura italiana e mondiale e che ogni anno coinvolge centinaia di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. «“L’illusione della distanza”, in quest’era definita dalla connettività digitale, è un tema urgente perché evidenzia un paradosso, indica i pericoli del senso di isolamento che si insinua nella vita delle nuove generazioni con la paura dell’altro, del diverso, del lontano, con l’inganno di sentirsi separati. Un invito a ritrovare i sentieri – spiega l’organizzazione in un comunicato -, a scoprire i legami invisibili che esistono, nonostante le apparenti divisioni, e a inventarne di nuovi, per rivelare quanto siamo incredibilmente prossimi, indissolubilmente uniti».

L’edizione 2024 vuole puntare sul valore dell’incontro e del contatto con l’altro, soprattutto alla luce della recente esperienza del Covid-19 che ha stravolto i tradizionali canoni relazionali, proponendo nuove vie di connessione tra le persone. «Quello che continuiamo a vivere adesso è un tempo di separazione. Ma non è più colpa di un virus. Ci sono molte altre forme di separazione, meno evidenti – si legge ancora nella nota -, altrettanto drammatiche e urgenti». L’esempio è «la nostra percezione delle tragedie globali. Le guerre relegano gli abitanti di una parte del mondo al ruolo di spettatori che le percepiscono come lontane e non direttamente rilevanti nella propria esistenza. Ecco, un’altra illusione dietro la quale si nasconde un problema profondo. Il disagio e il dolore nel confrontarsi con la sofferenza altrui, il senso di impotenza nel fare qualcosa al riguardo, possono indurre la mente a creare una distanza emotiva».

La distanza come percezione, come illusione, come quella che può nascere tra uomo e donna e che a volte, come i fatti di cronaca di questi giorni dimostrano, possono sfociare in tragedia.  «Altre domande verranno su conflitti che nascono da altre illusioni di distanza: conflitti ravvicinati, questi ultimi, persino intimi, e che a volte culminano nella tragedia, come l’enorme numero di femminicidi ci mostra quasi quotidianamente. Complessi e svariati meccanismi ne sono all’origine: culturali, sociali, educazionali e così via. Ma c’è una linea rossa che li accomuna: la percezione di una distanza incolmabile tra uomo e donna. Percezione maschile e maschiocentrica in verità, che con un atto violento si pretende di controllare e dominare».

La prossima edizione di #Giffoni54 vuole quindi puntare ad andare oltre i numeri. «In un mondo che sembra dividersi e dividerci, conoscere le storie degli altri è un atto di ribellione contro l’illusione della distanza. Ogni voce, ogni racconto, è una protesta contro l’idea che siamo estranei l’uno all’altro. È un’opportunità di riconoscere che, al di là delle differenze superficiali, siamo tutti coautori di una storia in continua evoluzione, di un’esperienza collettiva, di una nuova consapevolezza che ci permette di vedere oltre il nostro immediato campo visivo, di fuggire all’inganno di un “mondo piccolo” in cui contano solo le idee di chi è vicino a noi e condivide valori simili», commentano gli organizzatori.

21 novembre 2023