Giornata mondiale infanzia, Unicef: i piccoli “tra guerre ed emergenze dimenticate”

Dedicata idealmente al diritto alla pace l’edizione 2023, il 20 novembre. Il documento di approfondimento e il focus su Palestina e Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen

Bambini tra guerre ed emergenze dimenticate“. Questo il titolo della nota di approfondimento lanciata da Unicef  Italia in vista della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, il 20 novembre, dedicata idealmente al diritto alla pace. Con un focus, naturalmente, su Palestina e Israele, Haiti, Siria, Sudan, Ucraina e Yemen.

In tutto il mondo, osservano, «gli attacchi ai bambini continuano senza sosta». Basti pensare che sono più di 400 milioni quelli che vivono in aree di conflitto. Secondo le Nazioni Unite, tra il 2005 e il 2022 «almeno 120mila bambini sono stati uccisi o mutilati dalle guerre nel mondo, una media di quasi 20 al giorno. I conflitti sono responsabili dell’80% di tutti i bisogni umanitari e stanno interrompendo l’accesso ai beni di prima necessità, come il cibo e l’acqua, e stanno costringendo le persone alla povertà estrema».

Guardando alla guerra in corso in Medio Oriente, «dal 7 ottobre al 15 novembre, secondo le notizie che ci arrivano, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 4.609 bambini e feriti oltre 9mila – si legge nel documento -. In Israele, sono stati uccisi 33 bambini. Le donne e i bambini rappresentano due terzi delle morti segnalate». Anche «in Ucraina, a causa di oltre 2 anni di guerra, la vita dei bambini è a rischio. All’8 ottobre, più di 1.750 bambini hanno perso la vita o hanno riportato ferite, di cui oltre 560 bambini uccisi e quasi 1.200 feriti, soprattutto a causa dei bombardamenti».

Ancora, «in Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto necessitano d’assistenza 15,3 milioni di persone (quasi il 70% della popolazione), 7 milioni di bambini, 2,6 milioni di persone con disabilità, 5,3 milioni di sfollati interni. In Yemen oltre 8 anni di conflitto hanno devastato la vita di milioni di bambini. 21,6 milioni di persone, fra cui 11,1 milioni di bambini, necessitano di una o più forme di assistenza umanitaria. In Sudan la guerra sta mettendo seriamente a rischio la salute e il benessere dei 24 milioni di bambini sudanesi. 3 milioni di bambini sono stati costretti a sfollare, rappresentando la più grande crisi di bambini sfollati al mondo. Ad Haiti circa metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria, compresi quasi 3 milioni di bambini, vittime di una complessa storia di povertà, instabilità politica e rischi naturali».

I bambini insomma «stanno sopportando il peso di un mondo in crisi, con milioni di persone che lottano per sopravvivere – evidenziano dall’Unicef -. I conflitti e le crisi in una parte del mondo possono avere un impatto sulla vita dei bambini a migliaia di chilometri di distanza. I bambini non iniziano i conflitti e non hanno il potere di fermarli. Hanno bisogno che tutti noi mettiamo la loro sicurezza in primo piano e che immaginiamo un futuro in cui siano in salute, vivano in sicurezza e istruiti. Nessun bambino merita di meno».

16 novembre 2023