Migranti, il caso Mimmo Lucano: cadono le accuse più gravi

La Corte di appello ribalta la sentenza di primo grado: da 13 anni a 18 mesi, con pena sospesa. Gli avvocati: «Ha sempre agito in maniera disinteressata»

«Il fatto non sussiste» per le accuse di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e trasporto rifiuti e tanti altri reati per cui era stato condannato. La Corte di Appello di Reggio Calabria ha assolto l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, da tutti i reati gravi. Ribaltando la sentenza di primo grado che aveva condannato Lucano a 13 anni di carcere. La condanna si è ridotta a un anno e sei mesi con pena sospesa. «Giustizia è stata fatta nei confronti di un uomo che ha sempre operato nell’unico e esclusivo interesse del bene comune e della difesa dei più deboli. Non a caso nelle nostre arringhe parlavamo di “accanimento non terapeutico” nei confronti di Lucano e di uno stravolgimento dei fatti anche dovuto a un uso distorto delle intercettazioni», commentano gli avvocati dell’ex sindaco, Andrea Dacqua e Giuliano Pisapia. «Oggi è stata ristabilita la verità dei fatti riguardo un uomo che ha sempre agito in maniera disinteressata. Esiste un giudice anche in Calabria».

Dopo la lettura della sentenza, molte associazioni e singoli cittadini hanno espresso solidarietà a Lucano. «Una sentenza che vuol dire piena assoluzione – sottolineano dall’Arci -. Questa sentenza ribalta completamente il processo mediatico e politico che ha trascinato in incubo giudiziario Mimmo Lucano, rovinando la sua vita e infangando pesantemente la comunità di Riace e il modello di accoglienza che lo aveva contraddistinto a livello europeo. L’intero centro destra si era prodigato negli anni nell’indicare Mimmo Lucano come esempio negativo, dando il via dai banchi del governo ad una inchiesta costruita e ad un processo mediatico che vedeva in particolare nel Ministro Salvini il giudice censore – si legge nella nota -. La sentenza rigetta la maggior parte delle accuse riconoscendo il processo come assolutamente infondato. In un Paese normale il governo in carica dovrebbe chiedere scusa a questo cittadino e alla comunità di Riace per quello che hanno dovuto subire».

Anche il presidente di A buon diritto Luigi Manconi si chiede: «Ci sarà ora qualcuno che chiederà scusa a Mimmo Lucano per la sistematica attività di diffamazione indirizzata nei suoi confronti? Abbiamo sostenuto fin dal primo momento l’idea di politica dell’accoglienza e dell’ospitalità promossa dalla giunta di Riace e abbiamo sostenuto gli imputati con una sottoscrizione nazionale che ha dato eccezionali risultati. Questa sentenza conferma che eravamo nel giusto quando affermavamo che la solidarietà non può essere criminalizzata».

13 ottobre 2023