I senza dimora dell’Esquilino: uomini, poco sopra ai 40 anni

Le provenienze: Africa, Europa e Asia. Lo rivela l’indagine pilota avviata a marzo da Roma Capitale e Istat, presentata in Campidoglio, con il camper sociosanitario

Hanno poco più di 40 anni e provengono soprattutto da Africa, Europa e Asia. È quanto emerge dall’indagine pilota sui senza tetto a Roma avviata il 31 marzo scorso nel quartiere Esquilino con la “Notte della solidarietà”, promossa dall’assessorato alle Politiche sociali e alla salute di Roma Capitale in collaborazione con l’Istat. Un primo step dello studio avviato sul campo, strada per strada, per affinare la metodologia di ricerca, prima di partire, dal gennaio 2024, con la rilevazione che sarà effettuata all’interno dell’anello ferroviario di Roma Capitale e poi estesa alle stazioni ferroviarie Ostiense e Tiburtina e ai quartieri residenziali di Ostia.

I dati della prima tranche di indagine sono stati presentati questa mattina, 11 ottobre, nel corso di una conferenza stampa nella sala della Protomoteca in Campidoglio. Per procedere con la ricerca, il quartiere Esquilino è stato suddiviso in 24 aree d’indagine, alle quale si sono aggiunte quattro aree adiacenti alla stazione Termini e il ricovero d’emergenza aperto da Roma Capitale dal 16 febbraio scorso nella tensostruttura di piazza dei Cinquecento, già utilizzata come hub vaccinale. All’indagine pilota hanno partecipato 200 volontari di diverse associazioni che già si occupano dei senza dimora, insieme a un gruppo di studenti universitari dell’Università di Tor Vergata, appositamente formati.

«Sono state censite 168 persone – ha detto il direttore della Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare dell’Istat Cristina Freguja, presentando i dati -.  Di queste, 133 erano senza fissa dimora che dormono in spazi pubblici; le altre 35 erano presenti all’interno della tensostruttura adibita a dormitorio emergenziale». I dati sono stati raccolti attraverso l’intervista tradizionale realizzata con un questionario che conteneva quasi esclusivamente informazioni di tipo demografico (età, genere, Paese di provenienza). Dall’elaborazione dei dati, ha spiegato ancora Freguja, è emerso che la maggior parte delle persone incontrate (131 pari all’87,3%) è composta da uomini mentre le donne sono 19, il 12,7%; percentuali relativamente simili nel caso delle 24 aree dell’Esquilino, nella zona di Termini e nella tensostruttura. Non sono stati trovati minori.

L’età media degli intervistati supera di poco i 40 anni (42,1) mentre, per quanto riguarda l’origine o la provenienza, sono 33 gli europei, tra i quali 16 italiani; 70 sono originari dell’Africa (Marocco, Tunisia e Somalia tra i Paesi più rappresentati); 25 asiatici (in particolare da Bangladesh, Pakistan e India). Poco più della metà delle persone incontrate (53,5%) nella settimana precedente all’intervista aveva usufruito di almeno un servizio come mensa, dormitorio, cambio d’abiti, docce. «Il nostro impegno è cercare di rappresentare sempre meglio la realtà che ci circonda e i fattori che portano all’esclusione sociale», ha affermato Freguja.

In occasione della conferenza stampa è stato presentato il progetto sperimentale Lgnet2 e il nuovo camper sociosanitario dedicato a chi vive per strada. «Si tratta di una linea sperimentale di progetto, finanziato con fondi europei, di unità mobili socio sanitarie e di posti letto convenzionati con la sanità privata anche per i senza dimora che hanno una fragilità psichiatrica e non possono rientrare nell’ambito del sistema sanitario pubblico perché spesso non ci sono posti», ha spiegato l’assessore capitolino alle Politiche sociali e alla salute Barbara Funari. A Roma ci saranno tre unità mobili in aggiunta alle unità di strada. «Oltre al personale di professionalità sociale – ha specificato l’assessore – a bordo ci sarà personale sanitario messo a disposizione dalle Asl Rm1 e 2 con finanziamento del Comune». Attenzione particolare sarà poi riservata ai nuclei familiari che vivono in strada. Funari ha infatti evidenziato che sempre più spesso arrivano segnalazioni di questo genere, «tre solo nelle ultime settimane – ha rimarcato -. Soprattutto donne sole con tre o quattro figli, spesso straniere. Tra i nostri obiettivi rispetto al circuito dell’accoglienza c’è anche quello di avere posti in emergenza dedicati ai nuclei familiari».

11 ottobre 2023