Gerusalemme, dal Patriarcato latino un appello alla calma

L’invito alle autorità israeliane e palestinesi a tornare a negoziare: «Odio e sangue non siano legge in questa terra tre volte santa»

L’invito alle autorità israeliane e palestinesi a tornare a sedersi al tavolo dei negoziati: «Odio e sangue non siano legge in questa terra tre volte santa»

Dopo la nuova ondata di violenze che dilaga a Gerusalemme e in Terra Santa, dal patriarcato latino di Gerusalemme arriva un appello alla calma. A israeliani e palestinesi viene chiesto di dare prova di «coraggio» e tornare al tavolo dei negoziati, che devono essere condotti «sulla base solida ed equa rappresentata dalle risoluzioni – finora disattese – approvate dall’Onu sul conflitto arabo – israeliano».

In un comunicato diffuso questa mattina, mercoledì 7 ottobre, il patriarca latino di Gerusalemme Fouad Twal condanna «gli episodi sanguinosi di questi ultimi giorni e la pericolosa escalation di violenza che possono provocare». Non si può tollerare, scrive il patriaraca, «che l’odio e il sangue siano legge in questa Terra tre volte Santa», minacciata dalle «fiamme della disperazione, alimentate dall’odio». 

La nuova escalation di violenze ha come epicentro la Città  Vecchia e la parte orientale di Gerusalemme, ma negli ultimi giorni si àè¨ allargata anche ai territori e alle città della Cisgiordania, a cominciare da Betlemme, con gli scontri tra gruppi di giovani palestinesi ed esercito israeliano. Analisti che si occupano della regione, riferisce l’Agenzia Fides, temono che l’intensificarsi della violenza possa trasformarsi in una nuova rivolta generalizzata, alimentata anche dalle nuove tensioni tra palestinesi e forze di sicurezza israeliane concentrate intorno alla Spianata delle Moschee.

7 ottobre 2015