Omicidio di Primavalle, il vescovo Reina: «Non cediamo alla rassegnazione»

Il presule interviene sulla scoperta dell’omicidio di via Gasparri: un’anziana donna uccisa per mano del figlio. «Non accettiamo di convivere con la logia della violenza e dell’istinto omicida. La cultura del Vangelo è cultura della vita. Ci sia un risveglio di dignità»

Una donna anziana, 88 anni, uccisa a coltellate dal figlio. Un’arma improvvisata, recuperata tra gli utensili della cucina. Presumibilmente, un motivo economico: debiti non pagati, soldi della pensione usati in malo modo. L’ennesimo omicidio avvenuto anche questo a Primavalle, in via Pietro Gasparri, pochi mesi dopo quello della giovanissima Michelle Causo e all’inizio di settembre Rossella Nappini, 52 anni. Donne morte per mano maschile, tutte nello stesso territorio che Papa Francesco ha deciso di visitare qualche giorno fa, giovedì 28 settembre, andando a incontrare i sacerdoti del territorio, nella stessa parrocchia in cui sono stati celebrati i funerali di Michelle.

Ad accogliere il pontefice c’era il vescovo del settore Ovest Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma, che oggi ancora una volta torna a parlare della «spirale di violenza contro le donne che sta investendo la nostra città» e che «ci lascia sgomenti e disorientati. Ci fermiamo, anche questa volta, dopo aver saputo dell’uccisione di una mamma per la mano del figlio – prosegue – e ci lasciamo interrogare da quanto accaduto. Non cediamo alla rassegnazione per una triste catena di eventi che sta diventando “normalità”», è l’esortazione del presule.

Nelle parole del vescovo ancora un duplice invito. «Quanto più si fa sentire la forza del male, tanto più si innalzi a Dio la nostra preghiera perché tocchi i cuori di ogni persona e li converta al bene – è la prima parte -; e insieme alla preghiera si innalzi anche la nostra voce in mezzo alla città degli uomini per dire che non accettiamo di convivere con la logica della violenza e dell’istinto omicida, che la cultura del Vangelo è cultura della vita anche dentro i possibili contrasti che ci sono in ogni famiglia e dentro i mille problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare. Che ci sia un risveglio di dignità e di civiltà per fermare il male in tutte le sue forme e per aiutare tutti a recuperare la sacralità e l’inviolabilità della vita», conclude.

1° ottobre 2023