Il Sinodo, «momento di discernimento comune»

Il briefing del prefetto del dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini con i giornalisti. «Il 4 ottobre si aprirà una fase di formazione di un pensiero sinodale». Una «proposta alternativa per il mondo». Gli appuntamenti, dalla veglia del 30 settembre al pellegrinaggio del 12 ottobre

«Non c’è niente di segreto, al popolo di Dio va spiegato che è importante anche unirsi nella preghiera con chi ha la responsabilità, con chi ha il peso sulle spalle di fare discernimento». Il prefetto del dicastero per la Comunicazione, nonché membro dell’Assemblea, Paolo Ruffini, ha spiegato in un briefing alla vigilia del Sinodo che la comunicazione sarà quanto più trasparente possibile ma ha sottolineato anche l’importanza di «uno spazio protetto per permettere ai membri di confrontarsi con serenità per capire cos’è il bene della Chiesa» e avere anche la possibilità di cambiare opinione. Per questo «alcune parti non saranno pubbliche: conta capire lo spirito ecclesiale». Una dichiarazione in linea con quanto affermato dal Papa, che ha parlato del Sinodo come di uno «spazio sacro» in quanto momento di preghiera.

Nulla di precostituito, dunque, ma, secondo Ruffini, il 4 ottobre si aprirà «una fase di formazione di un pensiero sinodale, comune», che non terminerà con un documento finale ma con una relazione di sintesi che sarà consegnata al Papa in vista della seconda parte dell’Assemblea, che si terrà tra un anno. Per cercare di spiegare l’idea che c’è dietro la comunicazione, Ruffini ha fatto ricorso alla lettera del cardinale Martini “Effatà” e ha ripreso le parole del Papa spiegando che il Sinodo «non è la conta algebrica delle opinioni né un Truman show ma momento di discernimento comune nella preghiera, nel silenzio e nell’ascolto». In un tempo in cui si perde di vista il bene comune, si parla molto e si ascolta poco, in cui prevalgono il monologo e lo scontro, «la Chiesa offre una proposta alternativa al mondo, incapace di prendere decisioni anche quando è in gioco la nostra stessa sopravvivenza».

Ruffini ha anche spiegato le fasi previe dell’apertura, a iniziare dalla veglia, nata da un’idea di frere Alois della Comunità di Taizè, in programma sabato 30 settembre, coordinata dalla stessa Comunità in collaborazione con molti altri enti, tra cui il Vicariato di Roma. Una veglia ecumenica, che sarà presieduta dal Papa, il cui arrivo in piazza San Pietro è previsto alle 17, a cui parteciperanno tra gli altri il patriarca ecumenico Bartolomeo e l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. Un atto con cui si intende affidare allo Spirito Santo i prossimi lavori sinodali, in una piazza trasformata in un giardino in cui campeggerà la Croce di San Damiano.

Al termine della veglia i padri sinodali si recheranno alla Fraterna Domus di Sacrofano dove è in programma un intenso ritiro spirituale, fino alla sera di martedì 3 ottobre. Infine, Ruffini ha confermato che il 12 ottobre si terrà, dalle 15 alle 19.30, un pellegrinaggio, che farà pienamente parte del Sinodo, «alle radici della fede e della Chiesa, sulle tracce di Pietro e Paolo e dei primi martiri. Si snoderà lungo le catacombe di San Sebastiano, San Callisto e la chiesa del Quo Vadis».

28 settembre 2023