Dal decreto Energia, 1,3 miliardi per le famiglie
Il Consiglio dei ministri ha approvato un testo in 8 articoli che vara, tra le altre cose, il bonus carburanti per i nuclei meno abbienti, sconti in bolletta e agevolazioni per le imprese “energivore”. Cambia la sanatoria sugli scontrini, con il ravvedimento operoso
Otto articoli e misure per 1,3 miliardi di euro: è il decreto Energia approvato ieri, 25 settembre, in Consiglio dei ministri. L’obiettivo: sostenere il potere d’acquisto e la tutela del risparmio, aiutando le famiglie contro il caro energia anche nel quarto trimestre. Rafforzato quindi con un contributo extra il bonus sociale sulle bollette – al posto del bonus riscaldamento annunciato a marzo -, destinato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro, che riceveranno un contributo straordinario crescente in base al numero dei figli per i tre mesi da ottobre a dicembre. Autorizzata a riguardo una spesa massima pari a 300 milioni per il 2023. Inoltre gli 1,3 milioni di nuclei (sempre con tetto Isee a 15mila euro) che hanno la social card “Dedicata a te” potranno usarla oltre che per pagare i beni di prima necessità anche per fare benzina: un bonus di 80 euro a famiglia, con uno stanziamento complessivo di circa 100 milioni.
Misure anche per il gas, con la conferma dell’azzeramento degli oneri di sistema e l’Iva agevolata al 5%. Riduzioni in bolletta anche per le imprese “energivore”, vale a dire quelle che hanno un consumo di energia elettrica non inferiore a 1 GWh all’anno, per le quali gli oneri generali del sistema elettrico sono stabiliti nella misura del minor valore fra una percentuale variabile dal 15 all’80% degli oneri per il sostegno delle fonti rinnovabili, e una percentuale fra lo 0,5 e il 3,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa. Gli oneri diminuiscono se l’impresa copre almeno il 50% del proprio consumo di energia elettrica da fonti a zero emissioni.
Il testo però non si occupa solo di energia. L’ultima bozza circolata proroga anche i termini per aderire ai mutui per gli under36 – la scadenza per le domande è posticipata dal 30 settembre al 31 dicembre -, mentre saltano le proroghe per le cripto-attività e l’abilitazione scientifica. Una norma interpretativa esclude inoltre che nel passaggio da Alitalia a Ita ci sia continuità fra le due aziende. Ancora, approvati il rifinanziamento del bonus trasporti per acquistare l’abbonamento dei mezzi pubblici e, tra le misure per i giovani, la copertura delle borse di studio per tutti gli studenti universitari risultati idonei non beneficiari. Salta invece la proroga di due mesi dei componenti della Commissione consultiva tecnico-scientifica e del Comitato prezzi e rimborso dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Cambia anche la contestata sanatoria sugli scontrini: ci si potrà mettere in regola da mediante l’istituto del ravvedimento operoso, il cui perfezionamento deve avvenire entro il 15 dicembre 2023. Le violazioni possono essere constatate fino al 31 ottobre 2023 e non devono essere state già oggetto di contestazione entro il perfezionamento del ravvedimento. La stima dell’esecutivo è che si salveranno, con questo intervento, 50mila piccoli esercizi commerciali, grazie all’esenzione dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza.
Intanto, è stato anticipato a domani, mercoledì 27 settembre, il Consiglio dei ministri che esaminerà la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, con la prima cornice delle risorse disponibili e una prima idea delle misure per il 2024. Al centro, il nodo dell’indebitamento 2024, da cui si capirà lo spazio in deficit che il governo si apre per la manovra. Si attende quindi il responso di Eurostat sul Superbonus: il 3,7% fissato nel Def ad aprile dovrebbe essere rivisto al rialzo di qualche decimo di punto, comunque entro la soglia del 4%.
Ancora, il governo è al lavoro su un nuovo pacchetto di misure per gestire l’immigrazione e su un nuovo provvedimento economico. La riunione preparatoria del Consiglio dei ministri di questo pomeriggio, martedì 26 settembre, prevede all’ordine del giorno due decreti legge: il primo con misure su «migranti e protezione internazionale, sicurezza e funzionalità del ministero dell’Interno» e il secondo con «proroga di termini normativi e versamenti fiscali».
26 settembre 2023