Gallagher (Santa Sede): «Unire gli sforzi per una soluzione giusta in Ucraina»

Il segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati e le organizzazione internazionali a New York per il Consiglio di sicurezza Onu. «La comunità internazionale non può arrendersi»

«L’Ucraina con grande sacrificio difende la propria sovranità e la inviolabilità dei suoi confini internazionalmente riconosciuti». Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a New York l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali interviene sulla «tragedia in corso» proponendo all’assemblea una domanda: «Contro chi si combatte questa guerra? È davanti agli occhi di tutti che a pagare il prezzo più alto sono i civili, le persone semplici e, soprattutto, i bambini, giovani e anziani», aggiunge.

“Sostenere gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite attraverso un multilateralismo efficace: mantenimento della pace e della sicurezza dell’Ucraina”. Questo il tema del dibattito aperto in seno al Consiglio di sicurezza Onu, che nella giornata di ieri ha visto gli interventi, tra gli altri, sia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Per Gallagher, «è innegabile che l’attacco russo all’Ucraina abbia messo a repentaglio l’intero ordine globale che sorse dopo la seconda guerra mondiale. Le sue conseguenze negative si intravedono già sul piano umanitario, demografico, alimentare, socio-politico, legale, economico, ecologico, militare, nucleare, per energia, salute, istruzione, religione, migrazione e altri ambiti, che sono complessivamente elementi fondamentali dell’architettura della sicurezza mondiale. Il male – aggiunge – è incapace di generare il bene». Al contrario: «L’aggressività può solo generare nuova aggressività».

Il “ministro degli Esteri” della Santa Sede ne è convinto: «Se questa guerra non verrà fermata e la pace non viene cercata a ogni passo, il mondo intero rischia di sprofondare in crisi ancora più profonde». La soluzione alla guerra in Ucraina infatti «non è una questione che riguarda solo l’Ucraina stessa. Oggi, l’intera comunità internazionale, più che mai, non può arrendersi e lasciare che questa questione passi sotto silenzio. Per avere un futuro pacifico e sicuro – è la tesi di Gallagher -, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, e soprattutto quelli di questo Consiglio di sicurezza, sono chiamati a unire gli sforzi nella ricerca di una soluzione giusta e pace duratura per l’Ucraina, quale elemento importante della pace globale di cui il mondo ha sete. È meglio e più economico per tutti investire nella pace invece che nella guerra».

La Santa Sede da parte sua, ha assicurato l’arcivescovo, resta vicina all’Ucraina e «ne sostiene pienamente l’integrità territoriale». E continua a impegnarsi in iniziative umanitarie volte ad «alleviare le sofferenze della popolazione ucraina, soprattutto quella parte più debole e vulnerabile», mentre allo stesso tempo «esorta tutti gli Stati e le pertinenti organizzazioni internazionali a diventare creativi e coraggiosi artigiani di pace e tessitori di dialogo costruttivo».

21 settembre 2023