Previsioni economiche: l’Ue taglia le stime del Pil
L’esecutivo comunitario rivede la crescita dell’economia dei 27. Gentiloni: «Evitata la recessione ma c’è molto da fare». Rischi da economia globale, guerra in Ucraina e clima
La Commissione europea riduce le stime sulla crescita del Pil. Nell’eurozona è attesa a +0,8% nel 2023, rispetto all’1,1% previsto nelle previsioni di primavera) e a +1,3% nel 2024, dall’1,6%. «L’economia dell’Ue continua a crescere, anche se con uno slancio ridotto», è il messaggio centrale delle Previsioni economiche di fine estate, illustrate oggi, 11 settembre, a Bruxelles dalla Commissione europea. Per quanto riguarda l’Italia, «la crescita nel secondo trimestre ha sorpreso al ribasso con una contrazione dello 0,4%, trainata dal calo della domanda interna. Sebbene sia previsto un leggero rimbalzo nella seconda metà di quest’anno e nel prossimo, le proiezioni di crescita annuale sono state riviste al ribasso a partire dalla primavera. Si prevede che il Pil italiano crescerà dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024», ha spiegato in conferenza stampa il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, illustrando il documento a Palazzo Berlaymont.
Al contempo si prevede che l’inflazione «continui a diminuire»: l’indice dei prezzi al consumo «raggiungerà il 6,5% nel 2023 e il 3,2% nel 2024 nell’Ue». Nell’eurozona l’inflazione dovrebbe attestarsi al 5,6% nel 2023 e al 2,9% nel 2024. «Gli ultimi dati confermano che l’attività economica nell’Ue – si legge nel documento – è stata contenuta nella prima metà del 2023 a causa dei formidabili shock che l’Ue ha subito. La debolezza della domanda interna, in particolare dei consumi, mostra che i prezzi al consumo elevati e ancora in aumento per la maggior parte dei beni e dei servizi stanno pesando più di quanto previsto nelle previsioni di primavera. Ciò nonostante il calo dei prezzi dell’energia e un mercato del lavoro eccezionalmente forte, che ha registrato tassi di disoccupazione ai minimi storici, una continua espansione dell’occupazione e un aumento dei salari».
Nelle parole di Gentiloni, «l’Unione europea ha evitato la recessione lo scorso inverno: un’impresa non da poco, data l’entità degli shock che abbiamo dovuto affrontare». Dall’commissario Ue, l’invito ad «avere fiducia e fiducia nel futuro dell’economia europea. C’è molto che possiamo fare per sostenere una crescita sostenuta e sostenibile – ha dichiarato -. L’efficace attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza rimane una priorità fondamentale. Dovrebbero essere perseguite politiche fiscali prudenti e favorevoli agli investimenti, in sintonia con gli sforzi continui delle nostre banche centrali per domare l’inflazione», attesa nel 2023 al 5,6% nell’eurozona (da 5,8%) e al 2,9% nel 2024 (da 2,8%). Le stime per l’Italia: il 5,9% quest’anno e il 2,9% il prossimo.
«L’Unione europea ha evitato la recessione lo scorso inverno: un’impresa non da poco, data l’entità degli shock che abbiamo dovuto affrontare – sono ancora le parole di Gentiloni -. Questa resilienza, più evidente nella forza del mercato del lavoro, è una testimonianza dell’efficacia della nostra risposta politica comune. Tuttavia, i molteplici ostacoli che le nostre economie si trovano ad affrontare quest’anno hanno portato a uno slancio di crescita più debole di quanto previsto in primavera». In concreto, «l’inflazione sta diminuendo, ma a velocità diverse nell’Unione. E la brutale guerra della Russia contro l’Ucraina continua a causare non solo sofferenza umana ma anche disagi economici. Tuttavia c’è molto che possiamo fare per sostenere una crescita sostenuta e sostenibile. L’efficace attuazione dei Piani nazionali di ripresa e resilienza rimane una priorità fondamentale – ha continuato il commissario europeo -. Dovrebbero essere perseguite politiche fiscali prudenti e favorevoli agli investimenti, in sintonia con gli sforzi continui delle nostre banche centrali per domare l’inflazione. Infine, dobbiamo lavorare con determinazione per concludere entro la fine dell’anno un accordo sulla riforma delle nostre regole fiscali».
Stando alle previsioni illustrate a Bruxelles, «l’economia globale si è comportata leggermente meglio del previsto nella prima metà dell’anno, nonostante la performance debole della Cina. Ma le prospettive per la crescita globale e il commercio rimangono sostanzialmente invariate rispetto alla primavera, il che implica che l’economia dell’Ue non può contare su un forte sostegno da parte della domanda esterna». Uno slancio di crescita più debole, quello registrato nell’Ue, che «si estenderà fino al 2024, e l’impatto della politica monetaria restrittiva è destinato a continuare a frenare l’attività economica. Tuttavia, per il prossimo anno si prevede una lieve ripresa della crescita, poiché l’inflazione continua a diminuire, il mercato del lavoro rimane robusto e i redditi reali tendono a riprendersi gradualmente», è la stima della Commissione, secondo cui l’inflazione «ha continuato a diminuire nella prima metà del 2023 a seguito del calo dei prezzi dell’energia e della moderazione delle pressioni inflazionistiche provenienti dai beni alimentari e industriali. Nell’area euro ha raggiunto il 5,3% a luglio, esattamente la metà del livello massimo del 10,6% registrato nell’ottobre 2022, ed è rimasto stabile in agosto». Si prevede che i prezzi dell’energia continueranno a scendere per il resto del 2023, ma a un ritmo più lento, per aumentare nuovamente «leggermente» nel 2024, «spinti dall’aumento dei prezzi del petrolio».
Inevitabile il riferimento alla «guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina» e alle «più ampie tensioni geopolitiche» che «continuano a comportare rischi e rimangono una fonte di incertezza». Anche «la stretta monetaria potrebbe gravare sull’attività economica più pesantemente del previsto, ma potrebbe anche portare a un calo più rapido dell’inflazione che accelererebbe il ripristino dei redditi reali». A pesare sulle prospettive infine anche «i crescenti rischi climatici, illustrati dalle condizioni meteorologiche estreme e dagli incendi e dalle inondazioni senza precedenti durante l’estate».
Nell’analisi del vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Valdis Dombrovskis, «l’economia dell’Unione europea ha subito due shock enormi a causa della pandemia e della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il tasso di inflazione molto elevato ha avuto il suo peso, anche se ora sta diminuendo. Dopo un periodo di debolezza – ha aggiunto -, si prevede che la crescita registrerà una lieve ripresa l’anno prossimo, sostenuta da un mercato del lavoro forte, da un tasso di disoccupazione ai minimi storici e dall’allentamento delle pressioni sui prezzi». Il vice presidente dell’esecutivo però ha avvertito: «Sebbene la nostra economia rimanga su un percorso di crescita, l’incertezza rimane elevata e dobbiamo monitorare attentamente i rischi. L’attuazione delle riforme e degli investimenti nell’ambito del nostro dispositivo per la ripresa e la resilienza rimane fondamentale per mantenere l’economia dell’Unione sulla strada giusta».
11 settembre 2023