I capolavori di El Greco a Sant’Agnese in Agone

Inaugurata dall’arcivescovo Fisichella (dicastero Evangelizzazione) la mostra che si inserisce nel programma “Il Giubileo è cultura”, visitabile fino al 5 ottobre

Una Porta aperta sul Cielo. Ieri, 6 settembre, con l’inaugurazione della Mostra di El Greco a Sant’Agnese in Agone, si è aperto il pellegrinaggio di bellezza verso il Giubileo 2025. La Sacra Famiglia con Sant’Anna, Il Battesimo di Cristo e Cristo abbracciato alla Croce sono i tre capolavori dell’artista del Rinascimento spagnolo che resteranno esposti fino al 5 ottobre 2023 nella chiesa di piazza Navona. «Mi auguro che chi verrà a visitare queste opere d’arte – ha detto l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione aprendo la mostra – sia preparato al silenzio della contemplazione, e che possa vedere come un uomo toccato da Dio, El Greco, viva l’esperienza della fede mettendola a servizio dell’umanità intera attraverso l’opera artistica». L’esposizione “I Cieli Aperti. El Greco a Roma” si inserisce all’interno del programma “Il Giubileo è cultura”, ricco di eventi culturali in preparazione al Giubileo. «Con le tre opere di El Greco – ha continuato il pro-prefetto – abbiamo una sintesi tra l’Oriente e l’Occidente, un verticalismo che spinge a puntare lo sguardo in alto, verso la trascendenza. Ecco perché questo titolo: “I Cieli aperti”. L’augurio è che, in preparazione al Giubileo, questo primo grande evento artistico così significativo possa aiutare le persone a percepire la bellezza dell’esperienza di fede. Il Giubileo, infatti è in primo luogo un’esperienza di fede».

El Greco, nato a Candia, nell’Isola di Creta, nel 1541 e morto a Toledo nel 1614, è stato uno degli artisti di spicco del Siglo de Oro spagnolo e ha vissuto a Roma per sei anni. Nel suo nome di battesimo, Domínikos Theotokópoulos, ha ricordato Fisichella, c’è già il segno della sua “missione”: un “uomo toccato da Dio”. «El Greco sarebbe orgoglioso – ha spiegato Donna María Isabel Celaá Diéguez, ambasciatrice di Spagna presso la Santa Sede, intervenuta anche lei all’inaugurazione – che tre suoi capolavori fossero esposti in una delle più belle e significative chiese romane, in preparazione all’Anno Santo». Sant’Agnese in Agone sorge proprio sul luogo del martirio della giovanissima santa romana, e la cripta che conserva il ricordo della sua morte è in corso di restauro proprio in vista del Giubileo. «Sant’Agnese è una cornice bellissima per questa meravigliosa iniziativa – ha sottolineato il rettore, il vescovo Paolo Schiavon -. Ringrazio il dicastero per aver scelto questo luogo per invitare chi entra a “guardare i Cieli aperti”, e rafforzare così l’invito alla trascendenza».

Sant’Agnese accoglie ogni giorno migliaia di turisti. «Questa è la migliore collocazione possibile per la mostra di El Greco, che sembra essere nata qui, tanta è anche la continuità cromatica – ha spiegato don Alessio Geretti, curatore dell’esposizione -. Con oggi apriamo idealmente una “prima porta”. L’artista ci incanta per la sua pittura estremamente suggestiva. Gli squarci di paesaggio nei suoi dipinti si potrebbero immaginare firmati da Paul Cézanne, altri da Claude Monet, alcune costruzioni dei suoi quadri e alcune deformazioni anatomiche dei suoi personaggi portano a pensare agli Espressionisti o a Picasso. Al tempo stesso, sono evidenti le tracce lasciate in El Greco dalla pittura di Tiziano, Tintoretto, Veronese, dei Bassano, di Correggio».

«È bello iniziare con El Greco, che è stato l’uomo della contraddizione e della modernità, pittore della terra e del cielo con una capacità narrativa quasi mistica – ha detto Miguel Gotor, assessore alla Cultura di Roma Capitale -. Quello che stiamo mettendo in campo insieme è uno sforzo straordinario per cogliere l’occasione del Giubileo 2025, attraverso un’opera di tutela, valorizzazione e rigenerazione urbana. Sono attesi oltre 30 milioni di pellegrini ed è fondamentale che questo sforzo sia il prodotto di un lavoro di sinergia tra Santa Sede, Comune di Roma e governo. La nostra città deve essere la città dell’accoglienza, della fraternità». L’arte e la bellezza, dunque, saranno strumento di evangelizzazione, un’occasione perché «il turista possa diventare anche pellegrino e annunciatore di speranza».

7 settembre 2023