Gmg di Lisbona, Zuppi: «Essere cristiani, ricerca che accompagna tutta la vita»

Nella catechesi di oggi, 2 agosto, con i giovani alla Gmg di Lisbona, inevitabile per il presidente Cei Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, il ricordo dell’anniversario della strage del 1980. «Ogni volta che passo dalla stazione di Bologna – ha raccontato – leggo i nomi e l’età. Lì potevamo esserci tutti. Il terrorismo, come le mafie, colpiscono tutti. Ed è quello che succede in tante parti del mondo con la violenza organizzata e giustificata della guerra. La storia nostra e il nostro essere cristiani non è fuori dal mondo – ha proseguito -. Dobbiamo leggere la presenza del Signore nella nostra vita, così come è. Anche nelle tragedie di una bomba messa in maniera vigliacca, senza volto e con tante complicità».

Qualche volta, ha evidenziato il presidente dei vescovi italiani, «pensiamo che l’essere cristiani è come prendere la maturità: quando si arriva, è fatta. E invece no, è una ricerca che ci accompagna tutta la vita, con tante contraddizioni. Io amo la Chiesa anche con tutte le difficoltà – ha aggiunto -. Diffidate di quelli che sembrano angeli: c’è qualcosa che non funziona. L’amore vince il male e nessuno di noi è libero dal male. Ce lo portiamo dentro, qualche volta facciamo delle cose non buone. E il Signore non si scandalizza, ma ci vuol bene, deboli, fragili come siamo. Ci aiuta a cambiare perché ci ama e ci chiede di amare».

Il cardinale ha ricordato quindi che viviamo «in un mondo in cui ci sono tante guerre, tante divisioni, tante inimicizie, tanti pregiudizi, tante incapacità a stare insieme». E ha concluso con una denuncia: a Bologna, ha reso noto, «non si affitta agli stranieri! Ci sono tanti stranieri che lavorano, a cui noi non affittiamo le case. E solo perché sono stranieri, tendenzialmente africani. E questo fa male? Certo. Ha delle conseguenze? Sì».

2 agosto 2023