Ancora sbarchi a Lampedusa

L’accoglienza prosegue ma cresce il malcontento dei residenti. Il parroco don Rizzo: «Insofferenza per l’immagine che viene data dell’isola: si tema la perdita dei turisti»

Negli ultimi giorni sono tornati ad aumentare gli sbarchi dei migranti a Lampedusa. Parallelamente, è tornato a cresce il malcontento dei residenti. Un giornalista e un operatore video sono stati aggrediti nei pressi di molo Favarolo, dove stavano documentando gli sbarchi. È il secondo episodio in meno di 24 ore sulla più grande delle isole Pelagie, dove ieri, 6 luglio, era stata minacciata e aggredita una troupe del Tg1, anch’essa impegnata nel report sull’immigrazione clandestina.

Il parroco don Carmelo Rizzo racconta di un clima teso, come dimostrano questi «atti delinquenziali». Alla base, il fatto che «i residenti non vogliono che Lampedusa sia accostata al fenomeno migratorio, per il timore che il turismo ne risenta. Nei fatti – spiega il sacerdote – il turismo e la vita dell’isola non entrano in contatto con i migranti. Anche se l’hotspot è affollato, la Croce Rossa, che lo gestisce dai primi di giugno, riesce a controllare bene l’emergenza. Ha realizzato all’interno della struttura una serie di interventi che permettono una maggiore vivibilità in caso di numeri più alti di persone rispetto a quelli che potrebbe contenere, come nuove toilette, docce, brandine. Anche la wifi è stata ripristinata». Ma nonostante questo, «c’è una certa insofferenza da parte dei residenti per l’immagine che viene data dell’isola, dal momento che qui si vive di turismo e si teme la perdita dei turisti».

Al molo Favarolo, si è creata da diverso tempo una rete di aiuto per la prima accoglienza dei migranti dopo il loro arrivo, che coinvolge cattolici e valdesi. «Quello che facciamo insieme è offrire acqua e cibo, un sorriso – racconta don Rizzo -: gesti di un’accoglienza semplice ma significativa. Ci facciamo prossimi», conclude.

7 luglio 2023