Intimidazioni mafiose: la «forte preoccupazione» dell’Ac

In una nota, il riferimento agli episodi delle ultime settimane a Sibari e a Naro. «Si colpisce chi lavora per riscattare dalla miseria e dal degrado la propria terra»

«Forte preoccupazione», nella nota diffusa dalla presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana sabato 1° luglio, per la recrudescenza, nelle ultime settimane, di atti mafiosi violenti e intimidatori, «ignobili e vigliacchi». Il riferimento è agli episodi dalle escavatrici date alle fiamme nei cantieri della nuova 106, nella Piana di Sibari in Calabria, e agli ettari di grano bruciati a Naro, in Sicilia, presso la cooperativa “Rosario Livatino – Libera Terra” nata su terreni confiscati ai mafiosi.

«Ancora una volta si colpisce chi lavora onestamente e chi cerca di riscattare dalla miseria e dal degrado la propria terra, ridandole dignità e futuro – rilevano dall’Ac -. Si cerca di fermare chi ha l’unica colpa di spendere la propria vita nella legalità, rifiutando di cedere a ricatti e a compromessi mafiosi e denunciando ogni forma di illegalità». A tutti loro e a tutte le vittime della piovra mafiosa che «soffoca il Paese», la presidenza nazionale dell’Azione cattolica esprime «totale solidarietà e vicinanza», invitando soci e cittadini a «farsi protagonisti attivi di azioni di solidarietà e vigilanza contro le mafie, in collaborazione con le istituzioni democratiche, le forze dell’ordine e la magistratura, e tutte le realtà della società civile impegnate a difesa della legalità».

Da ultimo, in fedeltà ai valori fondanti della Repubblica, nella nota si ricorda che «siamo tutti chiamati a lottare contro coloro che rubano speranza e futuro a tanti nostri concittadini, a dare testimonianza della sofferenza delle molte vittime delle mafie e delle loro famiglie, a squarciare il silenzio che troppe volte accompagna l’agire delle mafie e i loro sporchi affari».

3 luglio 2023