Incidente di Casal Palocco, in migliaia alla fiaccolata per Manuel

Istituzioni, amici della famiglia, semplici cittadini hanno percorso in silenzio la via dell’incidente. Il viceparroco ricorda le preghiere che Manuel recitava la sera insieme a sua madre

Un silenzio assordante e surreale. Così come composte ma visibilmente commosse erano le oltre duemila persone che hanno partecipato, ieri sera, domenica 25 giugno, alla fiaccolata per ricordare il piccolo Manuel, il bambino di 5 anni vittima di un incidente stradale a Casal Palocco provocato da un suv Lamborghini con a bordo gli youtuber “The Borderline”, che si è scontrato con la Smart dove viaggiavano anche la mamma e la sorellina.

Partito dall’asilo nido di Manuel, in via di Macchia Saponara, il lungo corteo si è concluso all’incrocio di via Archelao di Mileto, nel punto dell’incidente, dove in questi giorni è stata allestita un’aiuola con centinaia di fiori, giocattoli, lettere e striscioni. La fiaccolata ha inoltre fatto tappa nel cortile antistante la parrocchia di San Timoteo, per un breve momento di preghiera. È stato lì che il silenzio è stato rotto da un lungo applauso e dalle parole del vice parroco, don Giovanni Cristofaro, che ha ricordato le due preghiere che Manuel recitava ogni sera insieme a sua madre, Elena Uccello: «Signore Gesù mi metto nelle tue mani. Prendimi tu tienimi stretto fino a domani» e l’ «Angelo di Dio». Proprio don Cristofaro ha seguito Elena in questi giorni e il breve momento davanti alla parrocchia è tutto ciò che ha chiesto la famiglia, che comprensibilmente non ce l’ha fatta ad essere presente. «Posso dire – ha spiegato il sacerdote – che la disperazione non è entrata nel cuore della mamma. Questa morte può dare nuova vita se tutti noi ci apriamo all’amore di Dio e verso il prossimo».

Durante la fiaccolata quasi nessuno, soprattutto le persone più vicine alla famiglia di Manuel, ha voluto parlare, ma quasi tutti hanno raccolto l’invito a partecipare con una maglia bianca. «La tragedia ha colpito tutti noi, anche chi, come me, non li conosceva. Possiamo solo immaginare cosa stanno provando i suoi cari – spiega Giovanni, residente nel quartiere -. Rispettiamo il loro silenzio e dolore, anche perché non c’è niente da dire. Manuel non c’è più e tutto il resto spetta alle indagini». Una tragedia che ha colpito anche i più giovani, come Giada, 18 anni e abitante di Casal Palocco, che racconta: «sarebbe impossibile non essere colpiti da un dramma così grande e non partecipare a questa fiaccolata. Non conosco nessuno né della famiglia di Manuel né degli altri ragazzi, ma penso che quello che è successo riguardi tutti noi. Da oggi forse avrò più paura di prima in strada, ma spero anche ci sia più consapevolezza che la vita è troppo preziosa per giocarci».

Per Marisa, che conosce alcuni familiari di Manuel, «è tutto troppo doloroso per riuscire a esprimere qualcosa di sensato, di corretto. Non ci sono parole e l’unica cosa che possiamo fare è stare vicini alla famiglia». E proprio dai cittadini del territorio è nata spontaneamente l’idea della fiaccolata, come ha spiegato Fabio Pulidori, presidente del Consorzio di Casal Palocco. A guidare il corteo tre striscioni, con scritto “Uniti per Manuel”, “Il tuo sorriso non svanirà mai” sorretto dal gruppo Amarcord della Curva Sud della Roma, del quale il piccolo iniziava già ad essere tifoso, e “Al vostro fianco con il cuore”, quest’ultimo portato dai genitori dei compagni di classe della piccola vittima, la classe E dell’asilo nido.

Accanto a loro il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri e il presidente del X Municipio Mario Falconi. Nessuna dichiarazione dai primi due, che si sono limitati a dire: «Non è il momento di nessun commento politico. Siamo qui solo per Manuel». Il presidente Falconi ha invece annunciato di volersi «costituire parte civile» nel processo. «La vita – ha spiegato – vale più dei like sui social. Purtroppo dobbiamo anche dirci che come adulti abbiamo fallito perché paradossalmente anche quei giovani sul Suv sono vittime di una società malata che noi non siamo riusciti a capire. Chi ha sbagliato deve pagare e anche in modo esemplare – ha concluso – ma soprattutto oggi il pensiero va solo alla famiglia di Manuel, affinché prima o poi, un giorno, possa ritrovare quella serenità che oggi sembra impossibile».

26 giugno 2023