Scuola, volontariato e cittadinanza attiva
Quasi 4mila gli studenti, di 164 classi, che hanno partecipato all’itinerario educativo organizzato dalla Caritas diocesana di Roma per gli istituti secondari di secondo grado
«Finalmente ho visto con i miei occhi le difficoltà delle persone». «Essere utile per gli altri mi ha fatto sentire bene». Sono solo alcune delle testimonianze dei giovani che hanno partecipato all’itinerario educativo organizzato da Caritas Roma per gli istituti secondari di secondo grado, incentrato sui temi del volontariato, della cittadinanza attiva e della giustizia sociale. La nuova edizione del percorso, intitolata “Volontariato e Cittadinanza attiva”, iniziata nel settembre scorso, si è conclusa nei giorni scorsi e ha raggiunto un numero straordinario di partecipanti: 3.860 studenti distribuiti in 164 classi provenienti da 40 istituti scolastici.
«Nel corso dei primi quattro incontri – riferiscono dalla Caritas – sono state illustrate le principali caratteristiche dei centri Caritas, nonché le situazioni di disagio, emarginazione e povertà che affliggono Roma, spesso amplificate dagli effetti devastanti della pandemia e dei conflitti. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di approfondire le motivazioni e le peculiarità del volontariato, scoprendo come il servizio civile rappresenti una risposta tangibile alla necessità di cittadinanza attiva. Inoltre, hanno ascoltato testimonianze toccanti da parte di giovani impegnati nel servizio, imparando a gestire i conflitti e a comprendere l’importanza dell’immigrazione e dell’intercultura nella società contemporanea».
I momenti di formazione in aula sono stati seguiti da una visita alla Cittadella della Carità, dove i giovani hanno avuto l’opportunità di sperimentare di persona la realtà dell’Emporio della solidarietà, del centro di accoglienza di Santa Giacinta, del centro odontoiatrico e di altri servizi dedicati alle persone in difficoltà. «Grazie all’assistenza del Nucleo assistenza legale Caritas e del servizio Aiuto alla persona, sono stati approfonditi argomenti specifici come le dipendenze, la legalità e il fenomeno degli Hikikomori, gettando luce su realtà spesso poco conosciute». L’esperienza pratica di servizio è stata il momento culminante del percorso, permettendo ai giovani di vivere in prima persona gli atteggiamenti fondamentali di accoglienza, ascolto, disponibilità e confronto.
«È nata così in loro – sottolineano ancora alla Caritas – la consapevolezza che il contatto con gli altri è un catalizzatore per comprendere appieno le diverse storie di vita, spingendoli a mettersi in gioco e ad adottare cambiamenti significativi nel loro comportamento e stile di vita. La scelta dei centri è stata mirata a offrire agli studenti un’esperienza di gruppo e la possibilità di svolgere attività manuali, allo scopo di creare relazioni autentiche con gli ospiti, grazie alla preziosa presenza degli operatori e dei volontari». Al termine del percorso, poi, gli studenti hanno condiviso le emozioni vissute. «Il servizio in Caritas – ha detto uno di loro – mi ha mostrato un aspetto della vita completamente nuovo: ho avuto il privilegio di incontrare persone straordinarie con storie di vita intense, che altrimenti non avrei mai avuto modo di conoscere». «Grazie a questa esperienza – ha affermato un altro – sono riuscita a creare un legame più profondo e sincero con il resto della classe».
12 giugno 2023