Arci: «Quelle tende degli studenti e un Paese che fatica ad arrivare a fine mese»

Gli studenti di Milano, Roma e altre città, si accampano davanti alle università per chiedere di ascoltare le difficoltà enormi di intere generazioni a trovare un alloggio dignitoso a costi ragionevoli. Un problema che si salda all’aumento delle povertà estreme ma anche dell’impoverimento del ceto medio

«Gli studenti di Milano e Roma, e ora anche di altre città, si accampano davanti alle loro università per chiedere di ascoltare le difficoltà enormi di intere generazioni a trovare un alloggio dignitoso a costi ragionevoli. Non è un problema di oggi. Lo sappiamo tutti, ma oggi la situazione degli studenti fuori sede si salda all’aumento spaventoso non solo delle povertà estreme ma anche dell’impoverimento del ceto medio lavoratore con i redditi delle famiglie in caduta libera, alla diffusione del lavoro povero e precario che aumenterà a causa degli ultimi provvedimenti contenuti nel disastroso decreto Lavoro del governo». Così l’Arci, che in una nota afferma di condividere e sostenere «le rivendicazioni degli studenti e di tutte le persone che si battono per il diritto alla casa, il diritto a un reddito e a un lavoro dignitoso». In questo senso, l’Arci invita tutti a partecipare alla manifestazione nazionale di “Ci Vuole un reddito” del 27 maggio a Roma.

Afferma l’associazione: «L’affitto è sempre più un enorme problema non solo per gli studenti fuori sede, ma per quel 20% di persone che non hanno neppure una prima casa, con affitti sempre più alti, che spesso – soprattutto nelle grandi città – un reddito intero non basta a coprire. E per tutte le persone, molte giovani, che non riescono ad accedere ai mutui in assenza di lavoro sicuro, di reddito adeguato e di garanzie o aiuti familiari. La casa, sempre di più e per sempre più persone, è un dramma sociale e causa strutturale di disuguaglianza».

Quelle tende, concludono, «ci ricordano anche le tante abitazioni di fortuna dei senza casa che nelle grandi città aumentano sempre più, le tante persone che arrivano nel nostro Paese e non trovano alcun sostegno e percorsi di inclusione sociale e sono costretti a vivere di stenti, le baracche degli schiavi in agricoltura. Gli studenti ci parlano di un Paese in declino, dove le politiche del governo e le scelte di bilancio aumenteranno le disuguaglianze che, senza risolvere i nodi strutturali del nostro sistema economico e sociale, ci relega agli ultimi posti tra i Paesi europei per i tassi di dispersione scolastica, per la bassa occupazione giovanile e delle donne, per gli stipendi medi».

12 maggio 2023