Ucciso in Ucraina un giornalista di Afp

È il cronista e reporter d’immagini Arman Soldin, 32 anni, morto in un attacco con razzi Grad nell’est del Paese, vicino a Bakhmut. È almeno l’11° operatore dei media vittima del conflitto dal 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa, di cui aveva documentato i primi momenti

Aumenta la conta degli operatori della comunicazione morti per raccontare la guerra tra Russia e Ucraina: nella giornata di ieri, 9 maggio, un bombardamento con razzi Grad nei dintorni di Chasiv Yar, vicino a Bakhmut, ha ucciso Arman Soldin, 32 anni, cronista e reporter d’immagini dell’Agenzia France Press. Ne ha dato notizia la stessa agenzia di stampa, informando che sono rimasti illesi i colleghi che erano con lui. Si trovavano insieme ai militari ucraini quando è iniziato l’attacco, intorno alle 16.3o ora locale, quando in Italia erano le 15.30.

A parlare è stato l’amministratore delegato della France Press Fabrice Fries. «Tutta l’agenzia è devastata», ha affermato. La morte di Soldin, ha aggiunto, «è un terribile richiamo sui rischi e i pericoli con cui si confrontano i giornalisti nel quotidiano, coprendo il conflitto in Ucraina». Anche il direttore dell’agenzia Phil Chetwynd ha ricordato Soldin come un giornalista «coraggioso, creativo e tenace». Coordinatore video in Ucraina dal settembre 2022, si recava molto spesso al fronte ed era stato tra i reporter della France Press che avevano raccontato i primi giorni dell’invasione russa, nel febbraio 2022. Reclutato a Roma nel 2015 come stagista, prima di raggiungere l’ufficio di corrispondenza di Londra lo stesso anno, di nazionalità francese e bosniaco di origini, era nato a Sarajevo. È almeno l’undicesimo operatore dei media a essere ucciso in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022.

Affidato a Twitter il messaggio di cordoglio del presidente francese Emmanuel Macron: «Un giornalista dell’Agenzia France Presse, un nostro connazionale, Arman Soldin, è stato ucciso in Ucraina. Con coraggio, dalle prime ore del conflitto, era al fronte per stabilire i fatti. Per informarci. Condividiamo il dolore dei suoi cari e di tutti i suoi colleghi». Sempre su Twitter, pochi giorni fa, il 1° maggio, lo stesso Soldin aveva pubblicato un video in cui si trovava sotto a una pioggia di razzi: «Una delle peggiori esperienze vissute da quando sono in Ucraina – scriveva -, con esplosioni a meno di cinquanta metri. Puro terrore».

10 maggio 2023