Santa Sofia: l’omaggio alle mamme dell’Ucraina

Ospite d’onore, Ruslana Lotsman, docente di canto popolare all’Università di Kiev, che ha coinvolto i bambini della scuola domenicale del catechismo e della cultura ucraina

È stata una festa della mamma celebrata con una settimana di anticipo rispetto alla tradizionale ricorrenza, quella organizzata ieri mattina, 7 maggio, negli ambienti della basilica di Santa Sofia di via Boccea, la Chiesa nazionale a Roma degli Ucraini. Alle 10.30 tutti i bambini che ogni domenica mattina si radunano solitamente «per la scuola domenicale del catechismo e della cultura ucraina» sono stati invitati a un incontro speciale con «l’artista Ruslana Lotsman, una docente universitaria al conservatorio di Kiev che durante il periodo del Covid è diventata famosa sui social perché con le sue due bambine cantava ogni giorno, tenendo una sorta di diario del canto, delle canzoni tipiche della tradizione ucraina, legate alla nostra storia e alla nostra cultura», racconta la direttrice della scuola domenicale Lesia Romaniv. La proposta «si inserisce nel percorso che facciamo ogni settimana per tenere vive le nostre radici studiando la storia, la lingua e la letteratura – continua la responsabile delle attività dal 2014 -, coinvolgendo i bambini dai 3 anni fino ai ragazzi di 16, ma in questo periodo stiamo preparando anche i più grandi per la Gmg di Lisbona».

Sono 140 gli iscritti alla scuola, che per le famiglie risulta un importante punto di riferimento «perché qui ritroviamo i nostri connazionali e viviamo le nostre tradizioni con i nostri figli», dice Tania, mamma di Emely, 9 anni, e Davide, 3. In Italia dal 2009, dove ha incontrato il marito e ha scelto di rimanere, Tania è stata raggiunta a Roma dalla mamma già prima della guerra e anche dal padre «proprio a due mesi dallo scoppio del conflitto» ma in Ucraina, «per fortuna nella zona meno colpita di Leopoli, ci sono ancora la sorella e gli zii», racconta. Anche Myroslava, mamma di Marta e Anna, 5 e 10 anni, è in Italia «da molto tempo, dal 2002», e accompagna ogni domenica alla scuola di Santa Sofia le bambine «anche per la preparazione ai sacramenti». Nove anni fa invece Vittoria, mamma di Alessandro e di Dimitri, è venuta con la famiglia in Italia «per motivi di salute del mio figlio maggiore, che oggi ha 11 anni e che è stato curato per un cancro maligno all’ospedale Gemelli – dice -. Tutti i nostri parenti sono rimasti in Ucraina, per fortuna nell’ovest del Paese, vicino alla Polonia, e anche se proviamo a dire loro di raggiungerci qui non vogliono farlo perché sono troppo legati alla nostra terra. Mia mamma, per esempio, mi dice sempre che se deve morire, vuole farlo nella sua casa». Per Vittoria, nella scuola domenicale di Santa Sofia, «dove senti parlare la nostra lingua e ritrovi le nostre tradizioni, puoi sentirti vicino a casa tua e questo fa bene all’anima e un po’ compensa la mancanza». È così anche per Siklana, mamma di Nikita e Nazar, «scappata dalla guerra proprio i primi giorni di marzo del 2022 perché la loro casa era stata distrutta da una bomba russa – racconta Vaselina Illiv, una delle insegnanti dei bambini -. Grazie alla musica e al canto, visto che in Ucraina facevano parte di un coro, i due bambini, che al primo incontro mi ricordo silenziosi e nascosti dalla mascherina e dai loro cappucci calati sulla testa, oggi si stanno inserendo nel gruppo».

Proprio della musica Ruslana Lotsman, che oltre a essere stata consacrata dai social una cantante – in questo periodo in tour in Europa e ieri appunto ospite della comunità ucraina di Roma – è una docente di canto popolare all’Università di Kiev, ha fatto un elemento di aggregazione e di unione sia durante il tempo della pandemia, «sia in questi anni della guerra, iniziata nel 2014 in Donbass», spiega. Come una vera principessa delle fiabe, ha affascinato con la sua voce e la sua allegria i bambini della scuola domenicale entrando in scena con i suoi capelli castani raccolti in una lunga treccia, un abito ricamato e gli stivaletti del colore dell’argento. Prima di esibirsi, alle 12, per tutti i fedeli che hanno preso parte alla Messa delle 10, l’artista ha infatti coinvolto i più piccoli con giochi e canti, ricordando le origini della lingua e della letteratura ucraina in modo dinamico e coinvolgente.

8 maggio 2023