Punto vocazionale dedicato ai più giovani, in ascolto della Parola

Compie un anno l’esperienza del Seminario Minore rivolta a 60 tra ragazzi e ragazze di scuole medie e superiori. Il 13 maggio la festa della Madonna della Perseveranza

Una casa per giovani nella quale trovare sostegno per affrontare le proprie paure, ansie e preoccupazioni, sentirsi liberi di esprimersi con semplicità, iniziare un cammino di fede accanto a coetanei che hanno fatto la scelta del sacerdozio e mettersi in ascolto della Parola di Dio per cercare di comprenderne la volontà. Questo è il Punto vocazionale giovani del Seminario Romano Minore, nato lo scorso anno da un’idea del rettore don Andrea Cola e di Sonia Candelotti, dell’Ordo Virginum. È una comunità formata da 60 ragazzi e ragazze delle scuole medie e superiori che si ritrovano ogni venerdì sera alle 18.30. Giornate di servizio, week-end e settimane vocazionali, ritiri parrocchiali, incontri diocesani per ministranti e settimane residenziali in Seminario per adolescenti, sono solo alcune delle attività proposte. Momento culmine è la festa della Madonna della Perseveranza, patrona del Seminario, che si celebrerà il 13 maggio e che richiama i giovani del punto vocazionale, i seminaristi e gli ex alunni.

Vish, 18 anni, frequenta il Punto giovani vocazionale da qualche mese e per lui «ogni momento trascorso in seminario è pura gioia». Timido e introverso, sta imparando a socializzare perché, spiega, non si sente «giudicato ma accolto». Simone, 14 anni, si sente «fortunato». Rispetto a tanti coetanei che «trascorrono i pomeriggi in casa da soli davanti al computer», ha trovato «splendidi compagni di vita». Il tempo è scandito da attività ludiche, catechesi, meditazioni, condivisioni, servizio: un mix che ha portato Simone «ad aprirsi al mondo e a comprendere cosa è realmente importante nella vita». Il cellulare si usa molto poco e con «grande sorpresa» i ragazzi hanno scoperto di «non sentirne la mancanza». E intanto si stanno preparando a partecipare alla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, ad agosto. Ilaria, 14 anni, sta «contando le ore. Sarà un’esperienza magnifica. L’incontro con tanti ragazzi provenienti da realtà molto diverse tra loro sarà l’occasione per ampliare i propri orizzonti». Lucilla, 13 anni, ha partecipato con i compagni di classe alla settimana residenziale in Seminario. «Ero timorosa – dice -. Ho già fatto esperienze fuori casa, come i campeggi, ma temevo di non riuscire a coniugare questa esperienza con la scuola. Invece è andato tutto benissimo».

Gabriele, 14 anni, è uno dei seminaristi del Minore. Altri nove minori sono attualmente in discernimento. «Frequento la parrocchia da quando ero piccolo – racconta -, ho sentito forte l’attrazione verso Gesù. Ho deciso di intraprendere questo cammino di discernimento. Per i miei compagni di scuola all’inizio è stata una sorpresa avere un compagno che vive in seminario. Erano incuriositi, ma ora è diventata la normalità». Rettore da 5 anni, don Andrea Cola ha scoperto che stare in Seminario significa «godere della possibilità di vedere la creatività di Dio». Sonia Candelotti, consacrata dell’Ordo Virginum e docente di religione alle scuole medie, prima e unica donna a vivere in seminario, spiega che il Punto giovani è una realtà «fondamentale per gli adolescenti perché hanno la possibilità di approfondire o riscoprire la relazione con Dio».

3 maggio 2023