Rifugiati: gli scogli dell’accoglienza

Il Rapporto 2023 del Centro Astalli sottolinea gli ostacoli della burocrazia. Oltre 100 milioni di persone fuggite dai propri Paesi nel 2022, 5 sono entrati in Ue dall’Ucraina. Il presidente Ripamonti: «I primi passi del governo si sono concentrati su una stretta alle ong»

Un bilancio amaro dove la burocrazia appare ancora uno scoglio insormontabile e il diritto d’asilo non è garantito a tutti. Con un bagliore di speranza offerto dalla società civile, sempre più aperta all’accoglienza. È quanto emerge dal rapporto 2023 del Centro Astalli presentato questa mattina, 13 aprile, al Teatro Argentina. Il resoconto annuale del Servizio dei Gesuiti per i rifugiati si apre con il numero delle persone fuggite dai propri Paesi nel 2022: oltre 100 milioni e solo una piccola percentuale ha scelto l’Europa come “seconda” casa. Cinque milioni, invece, i rifugiati entrati in Ue dall’Ucraina dall’inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Di questi 170mila sono stati ospitati in Italia, soprattutto da connazionali già residenti nel nostro Paese, e solo il 20% è accolto in strutture d’accoglienza.

Nel Rapporto viene messo in evidenza come le istituzioni non abbiano fatto tesoro delle buone pratiche introdotte per dare asilo ai profughi ucraini. «Anzi – scrive nell’introduzione il presidente del Centro padre Camillo Ripamonti -, in non poche occasioni è sembrato come se ci fossero due percorsi paralleli: per rifugiati di serie A e rifugiati di serie B». Le misure adottate per la protezione temporanea concessa ai cittadini ucraini «avrebbero potuto essere capitalizzate – scrive Ripamonti -. Invece i primi passi del nuovo governo, dopo l’ennesimo braccio di ferro compiuto mentre i migranti erano sulle imbarcazioni in attesa di un porto sicuro, si sono concentrati su una stretta alle ong che si dedicano al salvataggio in mare».

Il Rapporto non vuole essere solo il resoconto del lavoro svolto a Roma e nelle altre sette sedi locali (Trento, Vicenza, Padova, Bologna, Grumo Nevano, Catania e Palermo) grazie agli oltre 700 volontari, ma offrire la cronaca dettagliata delle difficoltà che incontrano i rifugiati giunti in Italia e quali le loro nazionalità di provenienza. A tal proposito, nel 2022 si è registrato un incremento di giovani uomini somali ai quali altri Paesi europei hanno respinto le loro domande di riconoscimento della protezione internazionale. Di contro c’è stara una riduzione dei migranti del Mali (tra le prime nazionalità in passato), che, bloccati per il rinnovo del permesso di soggiorno, hanno deciso di trasferirsi all’estero. Passando ai numeri, il servizio accettazione di via degli Astalli, a Roma, ha registrato 929 nuovi tesseramenti. La maggior parte dei nuovi utenti, 400 per la precisione, ha tra i 18 e i 29 anni e la nazionalità più numerosa, come detto, è la Somalia con 329 richieste. In riferimento agli ostacoli burocratici incontrati dai rifugiati, a partire dai ritardi nel primo rilascio e nel rinnovo dei permessi di soggiorno, il rapporto evidenzia che sui 929 nuovi utenti 327 hanno uno status giuridico in via di definizione.

«I tempi di attesa – si legge nel prospetto – possono arrivare a quasi un anno, tra presentazione dell’istanza, foto segnalamento e consegna del documento», con conseguente ricaduta sui percorsi di inclusione. L’anno scorso il Centro Astalli, grazie al sostegno dell’Elemosineria Apostolica, ha erogato contributi per il pagamento delle tasse necessarie al rilascio del permesso di soggiorno e titolo di viaggio per 586 rifugiati riconosciuti. In questo caso i più numerosi sono i profughi provenienti dall’Afghanistan con 337 contributi. Le persone che si sono rivolte alla mensa sono state 2.099 (il 91% uomini) e in questo caso la fascia d’età più rappresentativa è quella tra i 30 e i 39 anni. Complessivamente sono stati distribuiti 46.313 pasti. Importante novità al Samifo (Centro per la salute dei migranti forzati) che per la prima volta ha registrato una pressoché parità di accessi tra uomini (1.260) e donne (1.010), soprattutto ucraine (286), seguite da nigeriane (218) e afghane (166).

Nel 2022, nelle strutture di accoglienza gestite dal Centro Astalli sono state accolte 273 persone, il 52% donne (+4%, nel 2021 la maggioranza era invece di uomini) con un’età media compresa tra i 18 e i 30 anni. Quaranta le nazionalità di provenienza, quella prevalente è la nigeriana, circa il 25% del totale. Tra le nazionalità dei 234 utenti della scuola di italiano (+33% gli iscritti rispetto al 2021) spiccano quella ucraina, afgana (raddoppiata rispetto al 2021) e somala (quasi triplicata). Il 42% degli iscritti sono donne. Le persone che si sono rivolte allo sportello di orientamento al lavoro sono 609, il 10% in più rispetto al passato. Sono stati 457 i contributi erogati dal Centro Astalli, il 33% hanno riguardato il sostegno all’abitare e il 28% la formazione. Infine, nell’ambito delle attività didattiche, gli studenti incontrati in tutta Italia per i progetti “Finestre” e “Incontri” sono stati 27.855.

13 aprile 2023