Il patriarca Pizzaballa: «Nessuno potrà possedere la Città Santa»

La riflessione nella Domenica delle Palme: «Gerusalemme non è solo conflitto e divisione, possesso ed esclusione, è anche luogo di incontro, di fede, comunione e unità»

«Nessuno potrà possedere Gerusalemme in maniera esclusiva». Il patriarca latino Pierbattista Pizzaballa lo ha ribadito domenica 2 aprile, al termine della processione delle Palme che si è svolta nel pomeriggio, dalla chiesa di Betfage, alla chiesa di Sant’Anna, presso la porta dei Leoni, a cui hanno partecipato in tanti. A tutti Pizzaballa ha ricordato che «Gerusalemme non è solo conflitto e divisione, non è solo tensione politica e religiosa, non è solo possesso ed esclusione. È anche luogo di incontro, di fede, di preghiera, di gioia, di comunione e di unità». Guardando quindi alle cronache degli ultimi giorni, ha citato i «tanti episodi di violenza in questa città, anche contro chiese e simboli cristiani», delle ultime settimane. «Ma non dobbiamo avere paura di quanti vogliono dividere, di quanti vogliono escludere o vogliono impossessarsi dell’anima di questa Città Santa – sono ancora le parole del patriarca -. Non ci riusciranno, perché la Città Santa è da sempre e sempre resterà casa di preghiera per tutti i popoli», ha affermato citando le parole del profeta Isaia, e «nessuno la potrà possedere in maniera esclusiva – ha aggiunto -. Come continuo a ripetere, noi apparteniamo a questa città e nessuno ci può separare dal nostro amore alla Città Santa, così come nessuno ci può separare dall’amore di Cristo».

Proprio per questo, ha ammonito l’arcivescovo, «a quanti vogliono dividere, noi rispondiamo con il desiderio di costruire unità. A quanti esprimono odio e disprezzo, noi risponderemo con la forza risanatrice dell’amore, a quanti vogliono escludere noi risponderemo cercando di incontrare e di accogliere. Noi non rinunceremo mai al nostro amore per ciò che questa Città rappresenta – ha proseguito -. Essa è il luogo della morte e risurrezione di Cristo, il luogo della riconciliazione, di un amore che salva e che supera i confini di dolore e di morte. E questa è anche la nostra missione come Chiesa di Gerusalemme: costruire, unire, abbattere barriere, sperare contro ogni speranza, testimoniare con serena fiducia uno stile di vita libero dai lacci di qualsiasi forma di paura».

Nessuno spazio, dunque, a odio o rancore. «Noi non vogliamo odiare, né disprezzare. L’amore di Cristo che ci ha conquistato è più forte di qualsiasi esperienza contraria. E questa è e resta la nostra forza e questa sarà sempre la nostra testimonianza, nonostante i nostri tanti limiti. Non scoraggiamoci, dunque – ha esortato Pizzaballa -. Non perdiamoci d’animo. Non perdiamo la speranza. E non abbiamo paura, ma alziamo lo sguardo con fiducia e rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno sincero e concreto di pace e di unità, con salda fiducia nella potenza dell’amore di Cristo».

4 aprile 2023