Frère Alois a Roma: «Iniziamo la preparazione al Sinodo dei vescovi»

Il priore della Comunità di Taizé a Campitelli per la preghiera ecumenica: «La veglia dei giovani-adulti del 30 settembre, momento di unità prima dell’assemblea sinodale»

È soprattutto di «fiducia nell’avvenire» che hanno bisogno i giovani oggi, in un mondo in cui ci sono «tante difficoltà come quella ecologica, quella sociale e del lavoro e anche la guerra»; per questo «dobbiamo cercare nella fede una vera speranza per la vita», perché solo «Cristo ci apre un cammino anche nel buio». Questo l’auspicio espresso da frère Alois, priore della Comunità di Taizé, che ieri sera, 12 marzo, ha partecipato, con cinque altri fratelli, alla preghiera ecumenica con canti di Taizé che ogni seconda domenica del mese viene animata nella parrocchia di Santa Maria in Campitelli.

La comunità di Taizé è una comunità cristiana monastica ecumenica internazionale fondata nel piccolo villaggio della Borgogna nel 1940 da frère Roger. In Italia in occasione di alcuni appuntamenti in preparazione dell’evento “Together – Raduno del popolo di Dio” – che si terrà a Roma il prossimo 30 settembre, alla vigilia dell’assemblea sinodale della Chiesa cattolica -, frère Alois è stato ricevuto in udienza giovedì mattina, 9 marzo, da Papa Francesco.

«La preghiera di questa sera è speciale – ha spiegato il religioso – perché cominciamo un cammino di preparazione al 30 settembre e alla grande veglia di preghiera dei giovani-adulti in piazza San Pietro prima del Sinodo dei vescovi». Sarà «un importante momento di unità prima delle discussioni dell’assemblea sinodale, con il quale vogliamo esprimere la nostra unità in Cristo – sono ancora le parole di frère Alois -. Sarà un momento di preparazione al Sinodo, integrato da un programma più ampio che durerà tutto il weekend, a cui parteciperanno giovani dai 18 ai 35 anni, del mondo intero. Questo evento sarà anche un momento di partecipazione del popolo di Dio all’inizio dei lavori dei vescovi, con l’invito alla preghiera non soltanto ai cattolici: aspettiamo anche gli ortodossi e i protestanti».

Per richiamare l’unicità e l’importanza di questo appuntamento, frère Alois, priore del la Comunità di Taizé dalla morte del suo fondatore, avvenuta nel 2005, ha riferito le parole di «un pastore protestante responsabile della comunione delle Chiese protestanti d’Europa», il pastore francese Christian Krieger, che ha osservato come «è la prima volta che la Chiesa cattolica prima di un avvenimento importante chiede la preghiera anche delle altre Chiese». Il Sinodo, quindi, può e deve essere per frère Alois «un momento della gioia cristiana e anche un momento di vera comunione perché abbiamo bisogno oggi nella Chiesa di volgerci verso Cristo e verso la sua presenza e di farlo insieme».

Alla vita insieme sono chiamati i monaci della Comunità di Taizé, «provenienti da 30 Paesi», ha spiegato ancora frère Alois, che cercano, nella vita comunitaria e nell’accoglienza ogni anno di «molti giovani che vengono a visitarci facendo un ritiro di preghiera internazionale, l’unità dei cristiani» perché «è importante oggi cercare, trovare e dare credibilità al messaggio del Vangelo» ossia che «tutti insieme “siamo uno”», ha concluso il religioso.

13 marzo 2023