Scuola, suonata la campanella 528.201 studenti di Roma e provincia

Tra 14 e 15 settembre sono tornati in classe in tutto il Lazio 741.633 alunni. Il termine delle lezioni fissato all’8 giugno, per un totale di 209 giorni

Tra 14 e 15 settembre sono tornati in classe in tutto il Lazio 741.633 alunni. Il termine delle lezioni fissato all’8 giugno, per un totale di 209 giorni

È iniziato tra ieri e oggi, martedì 15 settembre, l’anno della “Buona Scuola”. Sono tornati tra i banchi 7.861.925 ragazzi iscritti alle scuole statali, ai quali si aggiungono i 960mila delle paritarie. 741.633 gli studenti del Lazio, di cui 528.201 a Roma e  provincia. Tra questi, 23.224 gli alunni disabili; in tutta Italia sono 216.452. Per tutti, il termine delle lezioni è fissato all’8 giugno, per un totale di 209 giorni di scuola.

«In bocca al lupo ragazzi, siete la più grande risorsa dell’Italia», scrive su Twitter il premier Matteo Renzi. Auguri «al mondo della scuola» anche dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che si è rivolta, nell’apertura dell’anno scolastico, anche al «milione tra insegnanti e personale che serve alla scuola per far funzionare al meglio i nostri istituti». Questo, l’augurio del ministro, «sia un anno speciale»: sui banchi, ha aggiunto, «ci saranno tante novità, ci sarà il potenziamento di materie importanti. Sarà un anno di grandi sfide, per noi che dobbiamo attuare la legge ma anche per gli studenti e per gli insegnanti».

8.532 le cattedre assegnate nella fase B del piano straordinario di assunzioni previsto dalla Buona Scuola. Lo scorso 2 settembre 8.776 insegnanti sono stati destinatari di una proposta di contratto a tempo indeterminato. In 8.532 hanno detto sì: oltre il 97%. In 52 hanno rinunciato esplicitamente; in 192 non hanno risposto e, dunque, in base alla legge 107, risultano anch’essi rinunciatari. Tra le novità della riforma, anche i nuovi progetti scelti dalle scuole e la maggiore responsabilità per i presidi. Raddoppiato anche, ha ricordato il ministro Giannini, fin dai primi giorni di scuola, il fondo di funzionamento: quello che «serviva anche per comprare gessi e carta igienica». Per la titolare dell’Istruzione, sono «piccole ma grandi cose che testimoniano che facciamo sul serio: tutto quello che era nel piano sta diventato realta».

15 settembre 2015