In Turchia assistenza umanitaria urgente per 2,5 milioni di bambini

La cifra fornita dall’Unicef, al termine della missione di due giorni del direttore generale Russell. Raggiunte finora 277mila persone, tra cui 163mila bambini

Al termine della missione di due giorni del direttore generale Catherine Russell in Turchia, la stima dell’Unicef è che nelle aree del Paese colpite dal terremoto ci sono 2,5 milioni di bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Già raggiunte, finora, quasi 277mila persone, informano, tra cui oltre 163mila bambini, con forniture salvavita, tra cui kit igienici, vestiti invernali, stufe elettriche e coperte. Attraverso i suoi partner inoltre il Fondo delle Nazioni Unite ha raggiunto oltre 198mila persone con attività di primo soccorso psicologico e ricreative nelle aree colpite e in altre città.

Russell ha ricordato l’importanza dei servizi sociali, compreso il supporto idrico, di servizi igienici e psicosociale per i bambini colpiti. Ha inoltre visitato uno spazio a misura di bambino supportato dall’Unicef a Gaziantep, dove bambini e genitori stanno ricevendo supporto per la salute mentale e consulenza per aiutarli a guarire e riprendersi. A Kahramanmaraş, poi, ha incontrato alcune famiglie, comprese diverse famiglie siriane rifugiate, e ha visto i centri temporanei di accoglienza dove vivono 17mila persone, un terzo delle quali sono bambini.

Il terremoto, ha osservato il direttore generale, «è stato un cataclisma per i bambini nelle comunità colpite. Camminando, si vedono frammenti di vita quotidiana delle famiglie, come congelati nel tempo. In mezzo a un livello di distruzione inimmaginabile, con un edificio dopo l’altro ridotto in macerie, si può vedere una coperta, un giocattolo o un libro per bambini, resti di giovani vite violentemente interrotte o stroncate».

Lavorando a stretto contatto con il governo turco, compreso il ministero degli Interni, la Presidenza per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad) e la Presidenza per la gestione delle migrazioni (Pmm), l’Unicef ha fornito sostegno psicosociale ai bambini e alle famiglie colpite, allestendo spazi temporanei per l’apprendimento e a misura di bambino, identificando i bambini separati e non accompagnati e ricongiungendoli con le loro famiglie o con chi si prende cura di loro, valutando i danni alle stazioni e ai servizi idrici e valutando i bisogni sanitari e nutrizionali delle persone colpite. In Turchia l’Unicef ha richiesto 196 milioni di dollari per raggiungere 3 milioni di persone, tra cui 1,5 milioni di bambini, con aiuti essenziali, acqua, servizi igienici, salute e nutrizione, protezione dell’infanzia, istruzione e sostegno umanitario in denaro ai bambini vulnerabili.

28 febbraio 2023