Un anno di guerra, i leader Ue: «Rimarremo accanto al popolo aggredito»

La dichiarazione del Consiglio europeo. «L’aggressione russa, un crimine contro la pace. Non possiamo e non dobbiamo rimanere inerti». Sì al piano di pace di Zelensky

«Un anno fa la Russia di Putin ha scatenato la brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina. Il popolo ucraino ha dimostrato una forza incredibile nel difendere la propria patria e i principi fondamentali del diritto internazionale contro l’aggressione russa. Ha dato prova di determinazione nella difesa della democrazia e della libertà, di resilienza di fronte alle avversità e di dignità dinanzi ai crimini della Russia». Lo scrivono i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea, in una dichiarazione congiunta emessa ieri sera, 23 febbraio, dal Consiglio Ue. «Il popolo ucraino ha mostrato al mondo che spetta agli ucraini decidere il futuro del loro paese – rilevano -. Nessun Paese ha il diritto di invadere il proprio vicino o violarne la sovranità e l’integrità territoriale. Questa aggressione è un crimine contro la pace. Viola la Carta delle Nazioni Unite, i principi delle Nazioni Unite e i valori dell’umanità. Non possiamo e non dobbiamo rimanere inerti di fronte a tali crimini».

La Russia, ricordano, «ha sistematicamente preso di mira i civili, distrutto città e attaccato l’identità ucraina. Siamo determinati a garantire che tutti i responsabili di crimini di guerra e altri crimini di estrema gravità commessi in relazione alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina siano chiamati a risponderne». E ancora, la Russia ha «utilizzato gli alimenti e l’energia come armi, lanciato minacce nucleari profondamente irresponsabili e diffuso false narrazioni sulla guerra. La guerra di aggressione della Russia e le sue conseguenze hanno duramente colpito molti Paesi, in particolare per via del loro impatto sull’economia globale e sui prezzi dei prodotti alimentari e delle materie prime – si legge nel testo della dichiarazione -. L’Unione europea continuerà a collaborare con i partner per attenuare questi effetti e fornire assistenza ai Paesi e alle persone che più ne hanno bisogno».

I 27 leader Ue rivendicano l’azione «in modo rapido e unitario» da parte dell’Unione europea e dei suoi partner. «Continueremo a stare fermamente al fianco dell’Ucraina e della sua popolazione e a offrire loro piena solidarietà per tutto il tempo necessario – assicurano -. Tutti gli ucraini meritano di vivere in pace e di scegliere liberamente il proprio destino. L’Ucraina fa parte della nostra famiglia europea. Gli ucraini hanno espresso il desiderio di un futuro nell’Unione europea – evidenziano – e noi abbiamo preso atto di tale desiderio concedendo all’Ucraina lo status di Paese candidato. La scelta del popolo ucraino è una scelta a favore della pace, della democrazia, dello Stato di diritto, del rispetto dei diritti fondamentali e della prosperità».

L’Ue dunque «continuerà a sostenere l’Ucraina sul piano politico, economico, umanitario, finanziario e militare, anche mediante appalti coordinati e rapidi dell’industria europea – garantiscono i leader -. Sosterremo inoltre la ricostruzione dell’Ucraina e a tal fine ci adopereremo per utilizzare i beni russi congelati e bloccati conformemente al diritto dell’Ue e internazionale». E aggiungono: «Aumenteremo ulteriormente la pressione collettiva esercitata sulla Russia affinché ponga fine alla sua guerra di aggressione. A tale scopo adotteremo un decimo pacchetto di sanzioni e prenderemo provvedimenti contro coloro che tentano di eludere le misure dell’Ue».

Da  ultimo, precisano: «Sosteniamo la formula di pace del presidente Zelensky. Insieme ai partner internazionali, faremo in modo che l’Ucraina prevalga, che il diritto internazionale sia rispettato, che la pace e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale siano ripristinate, che l’Ucraina sia ricostruita e che giustizia sia fatta».

24 febbraio 2023