Il Papa: farsi fermento di carità con chi soffre

L’udienza all’Area medica della pastorale sanitaria romana «Il grido dei malati sia ascoltato e amplificato». Il Tavolo sanità e l’attenzione alle malattie reumatologiche

 Guardando alla parabola del buon samaritano, Papa Francesco ha incoraggiato i rappresentanti dell’Area medica della pastorale sanitaria della diocesi di Roma, che ha ricevuto in udienza nella mattina del 9 febbraio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Un’udienza concessa alla vigilia della Giornata mondiale del malato, che si celebra l’11 febbraio, memoria della Beata Vergine di Lourdes.

«La vostra opera è nata dall’aver saputo trasformare l’esperienza della sofferenza in vicinanza al dolore degli altri», ha detto il pontefice. Ancora, rivolgendosi ai referenti dell’Ufficio diocesano, guidati dal vescovo ausiliare Paolo Ricciardi, già delegato per la pastorale sanitaria e da don Carlo Abbate, e accompagnati dai direttori di 13 ospedali romani con i rappresentanti medici, dai volontari malati e da una delegazione della Società Sportiva Lazio, che sta partecipando alla campagna “Insieme vinciamo il dolore”, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza primariamente di «farsi vicini a chi soffre, offrendo ascolto, amore e accoglienza».

Francesco ha spiegato il valore di «imparare a vedere, nel dolore del fratello, un “segnale di precedenza”, che in fondo al cuore ci impone di fermarci e non ci permette di andare oltre». Ancora, per il Papa va data voce «alla sofferenza inascoltata di chi nella malattia è lasciato solo ed è facilmente esposto alla disperazione», facendo in modo che «il grido di chi soffre sia ascoltato». Infine, l’invito a «farsi fermento di carità, condividendo uno stile di gratuità e di reciprocità» perché «tutti possiamo donare e ricevere qualcosa, anche solo un sorriso». E a un lavoro di rete, «una rete che non cattura, ma libera, fatta di mani che si stringono e di cuori che si uniscono nella preghiera e nella compassione». Infine, il pensiero del Papa è andato ai malati, quelli presenti in sala e a tutti: «nella fragilità voi siete vicini al cuore di Dio». Della delegazione della Lazio facevano parte i calciatori Ciro Immobile, Danilo Cataldi, Alessio Romagnoli, Mattia Zaccagni, Felipe Anderson, Pedro Elizer Rodriguez.

L’Area medica, nata nel settembre del 2020, afferisce all’Ufficio diocesano di pastorale sanitaria ed è coordinata da Edith Aldama che, infermiera e malata fibromialgica, è particolarmente vicina e sensibile alle necessità dei malati. Nel suo primo periodo di attività, l’Area medica ha attuato iniziative volte ad accompagnare quanti sono affetti da malattie reumatologiche, in particolare la fibromialgia, patologia che provoca dolore cronico e che ancora non è stata riconosciuta come invalidante dallo stato italiano. Grazie all’apertura di un centro di ascolto e all’attivazione di diversi gruppi di auto-mutuo aiuto per sostenere i malati, l’Area ha raggiunto più di 8 mila persone in tutta Italia e si è poi via via aperta al sostegno anche di altre patologie quali le malattie neurologiche, quelle rare e in generale tutte quelle patologie che comportano dolore cronico. In particolare, constatando la difficoltà dei malati nell’accedere a percorsi di presa in carico, la realtà diocesana dedicata ha coinvolto le strutture ospedaliere fino a creare una fruttuosa sinergia tra Chiesa cattolica, ospedali e Regione Lazio a beneficio dei malati più fragili, degli ultimi e degli emarginati.

Lo scorso anno infatti è nato il Tavolo diocesano sanità, al quale siedono i direttori generali di 13 strutture ospedaliere romane: il Policlinico Agostino Gemelli, il Gemelli Medical Center, il Policlinico Campus Bio-Medico, il San Camillo Forlanini, l’Umberto I, il Policlinico di Tor Vergata, il Bambino Gesù, l’Asl Roma 1, la Fondazione Santa Lucia Ircss, il San Giovanni Addolorata, il Cristo Re, il Pertini, e l’Asl Roma 2. Coinvolti anche l’Ordine dei medici chirurghi e quello degli odontoiatri della Provincia. A sostegno dell’Area, anche l’Opera Don Orione di Terracina e l’Istituto San Giuseppe Calasanzio dei Padri Scolopi.

Dal Tavolo principale sono nati i Tavoli tecnici scientifici diocesani, dedicati alle diverse realtà di sofferenza; il primo è stato quello sulle malattie reumatologiche, che opera con la partecipazione dell’Itci e la Società italiana di reumatologia. Uno dei primi frutti del lavoro attivato e della sensibilità dei direttori generali di alcune strutture ospedaliere succitate è la nascita di alcuni ambulatori di fibromialgia, che garantiscono ai malati l’accesso a percorsi di presa in carico usufruendo del ticket sanitario. Dall’obiettivo dell’Area di farsi vicina a chiunque viva uno stato di fragilità, ampliando lo sguardo e creando una rete nazionale, oltre che fornendo sostegno – anche psicologico e sociale – a chiunque viva una situazione di malattia o dolore, è nato poi il progetto delle “Opere sanitarie di carità”.

9 febbraio 2023