Inaugurato il centro sportivo Francesco Valdiserri

L’impianto su viale Cristoforo Colombo intitolato al giovane che lì perse la vita, investito da un’auto mentre camminava sul marciapiede. Il padre Luca: «Non vogliamo che Francesco diventi un simbolo dell’omicidio stradale, ma che resti un ragazzo con tutte le sue passioni»

Un impianto sportivo che ora porta il suo nome, proprio lì, a pochi passi da dove Francesco Valdiserri ha perso la vita, lo scorso 20 ottobre, vittima di un’auto che lo ha travolto mentre camminava su un marciapiede di viale Cristoforo Colombo. È stato inaugurato ieri, 1° febbraio, all’altezza dell’incrocio con via Giustiniano Imperatore, il centro sportivo comunale “Giovanni Castello”, che ricorda la memoria del giovane romano, dai genitori Paola Di Caro e Luca Valdiserri, con la sorella Daria, alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e delle istituzioni cittadine.

«La cultura della vita e della responsabilità sulle strade dovrà entrare nei programmi scolastici e questo lo dimostra il drammatico dato di Roma nel primo mese dell’anno: 17 morti solo a gennaio sono una vera emergenza – le parole di Luca -. Non vogliamo che Francesco diventi un simbolo dell’omicidio stradale, ma che resti un ragazzo con tutte le sue passioni – il calcio era una di queste – e veicoli un messaggio di responsabilità». La Polisportiva Castello, che ha proposto l’intitolazione dell’impianto, ha contattato la famiglia Valdiserri qualche giorno dopo il tragico incidente. «Mai avrei pensato di tornare volentieri qui – ha spiegato Luca – ma quando l’ho fatto è stata una svolta nella mia vita perché sentendo e vedendo dei ragazzi giocare, divertirsi, ho capito che nonostante il buio c’è ancora tanto di buono. Viviamo in un mondo dove la velocità è tutto. Addirittura se abbiamo la connessione lenta andiamo nel panico, mentre dovremmo fermarci, riflettere e andare più lentamente».

Ai molti giovani – amici, conoscenti e non di Francesco – si è invece rivolta la madre Paola: «Qui si viene a giocare, a vivere, a fare un qualcosa di sano. Qui i giovani cercano di divertirsi ed essere felici. Penso a mia figlia Daria e alle tante amiche che la stanno supportando in modo straordinario: i giovani sono i ponti della nostra società verso il futuro quindi a loro dico di non sprecate in alcun modo la loro vita». La drammaticità registrata a gennaio sulle strade di Roma è stata sottolineata anche dal sindaco Gualtieri. «Non è accettabile avere così tanti morti e questo luogo di sport intitolato a Francesco ci impegna, come cittadini e amministratori». Per il primo cittadino, «è un dovere essere qui e testimoniare che stiamo facendo tanto per impedire questa carneficina, ma non è abbastanza. Ogni morte – ha aggiunto – è inaccettabile e dobbiamo ancora fare di più, mettendo in sicurezza strade, incroci, attraversamenti pedonali, marciapiedi e allo stesso tempo instillando una cultura della responsabilità, del rispetto, dell’avere a cuore la propria vita e quella altrui».

Tra i presenti anche Amedeo Ciaccheri, presidente del municipio VIII, e il consigliere capitolino Nando Bonessio. «Il messaggio che arriva oggi – ha sottolineato Ciaccheri – è anche quello di non nascondere il dolore, ma farlo diventare il simbolo di un impegno. Noi istituzioni dobbiamo avere l’ossessione quotidiana per fare di tutto e di più affinché non accada più ciò che è avvenuto alla famiglia Valdiserri. Sono troppi – ha ribadito – i genitori, i fratelli, le sorelle che piangono un loro caro. Dobbiamo far cessare queste tragedie». Per Bonessio, la morte di un ragazzo «è qualcosa che normalmente non dovrebbe avvenire, ma quando accade segna una sconfitta per tutti. Significa che noi adulti, insegnanti, amministratori non siamo stati capaci di costruire quel senso di responsabilità a cui tante volte facciamo appello. Intitolare questo luogo a Francesco – ha concluso – va nella direzione di fare di più, fare tanto di più per dare un segnale forte e impegnarsi concretamente».

2 febbraio 2023