Acli: in Ucraina «subito negoziati di pace»

La nota dell’associazione, dopo il via libera di Germania e Usa ai carri armati richiesti da Kiev, che «potrebbe portare a un’escalation della crisi. Possibile coinvolgimento Nato»

«La decisione dei governi di Germania e Usa di concedere all’esercito ucraino i tank richiesti va nel senso di un rafforzamento delle linee difensive ucraine e potrebbe portare a un’escalation della crisi con un possibile coinvolgimento diretto delle forze Nato». Lo affermano le Acli, commentando gli sviluppo della polemica degli ultimi giorni sull’invio dei carri armati all’esercito ucraino. «Una volta di più vogliamo alzare la nostra voce contro la follia e l’orrore di questa e di tutte le guerre, ricordando che nulla è mai perduto se si dà una chance alla pace», si legge ancora nel testo.

Le Acli sottolineano anche che «le notizie sull’aggiornamento del cosiddetto “Orologio dell’Apocalisse” sono altamente preoccupanti. Secondo i curatori del Bollettino degli Scienziati atomici, che ogni anno misura simbolicamente quanto la Terra si approssimi a un disastro nucleare, mancherebbero solo 90 secondi alla catastrofe – chiariscono -. A determinare lo spostamento delle lancette in avanti sono state le notizie sulla corsa al riarmo indotta dall’aggressione russa all’Ucraina di cui ancora non si vede la fine».

Nell’analisi offerta dall’associazione, per arrivare alla pace tra Russia e Ucraina «un ruolo specifico spetterebbe al governo italiano, il quale non solo non ha sottoscritto il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, ma non ha neppure inviato un osservatore alla recente Conferenza di Vienna contro la proliferazione di tali armi. Nello spirito della grande manifestazione del 5 novembre – è l’appello conclusivo – chiediamo che si instaurino veri e costruttivi negoziati di pace, in modo da fermare e magari riportare indietro le lancette dell’Orologio».

26 gennaio 2023