Il cardinale Vallini: «La diocesi di Roma grata per l’appello all’accoglienza»

Il vicario del Papa: «Le parole di Francesco si inseriscono nell’impegno che portiamo avanti da anni grazie alla Caritas, con la collaborazione di parrocchie e comunità

Il vicario del Papa: «Le parole di Francesco si inseriscono in un impegno che portiamo avanti da anni grazie all’opera della Caritas e alla collaborazione di parrocchie e comunità

«Incominciando dalla mia diocesi di Roma». Lo ha detto con chiarezza ieri, domenica 6 settembre, Papa Francesco pronunciando il suo appello a parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari di tutta Europa affinché in ognuno venga accolta una famiglia di profughi. E con altrettanta chiarezza e riconoscenza la sua diocesi risponde, attraverso le parole del suo vicario, il cardinale Agostino Vallini. «La comunità ecclesiale di Roma, già impegnata nell’accoglienza degli immigrati – sono le parole del porporato -, è grata a Papa Francesco per l’appello rivolto ieri all’Angelus per l’ospitalità ai profughi di fronte alla grave tragedia di decine di migliaia di persone che, come ci ha ricordato il Santo Padre, “fuggono dalla morte per la guerra e per la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita”».

Il vicario del Papa prende spunto dalle immagini di questi giorni, «mai vista finora», di un «gigantesco esodo senza precedenti dal lato orientale dell’Europa verso la Germania e il Nord del continente», mentre continua «l’approdo nei porti italiani di centinaia di uomini, donne e bambini, con il Mediterraneo che continua a essere la tomba di tante vite, anche di piccoli innocenti». E lo fa senza usare mezzi termini. «Non è possibile – dichiara – restare indifferenti dinanzi a queste scene: la nostra coscienza di cristiani è interpellata direttamente». Il Vangelo, continua poi citando Papa Francesco, «ci chiama, ci chiede di essere “prossimi”, dei più piccoli e abbandonati. Soprattutto all’approssimarsi del Giubileo della Misericordia».

L’appello del Santo Padre, sottolinea il cardinale Vallini, «si inserisce nell’impegno consolidato che proprio la diocesi porta avanti da anni grazie all’opera quotidiana della Caritas di Roma e alla generosa collaborazione di parrocchie e comunità religiose». E di questo servizio animato dalla Caritas diocesana ricostruisce brevemente la storia, dal 1981, anno di nascita del Centro di ascolto dedicato agli stranieri in via delle Zoccolette, «a dua passi da largo Argentina», divenuto ben presto «elemento trainante dell’Area Immigrati della Caritas» e «punto di riferimento prezioso per gli stranieri che vivono e transitano a Roma», al 1999, anno di nascita del Centro Accoglienza “Ferrhotel”, al Mandrione, entrato nello Sprar (Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), che nel 2014 ha ospitato 150 uomini, fino al 2010 con il Centro Accoglienza di Monteverde, anch’esso nel circuito Sprar, in grado di ospitare 30 donne richiedenti asilo, rifugiate, titolari di protezione. 67 in tutto le donne accolte solo nel 2014.

Non manca poi, dichiara ancora il cardinale, « l’attenzione rivolta ai minori stranieri non accompagnati, un terzo dei quali presenta domanda per il riconoscimento dell’asilo politico o di protezione umanitaria. Nel 2014 in tre centri della Caritas di Roma ne sono transitati 404, in gran parte maschi e quasi tutti provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea. «Nei giorni passati – conclude – ho convocato il Consiglio episcopale e ho indicato delle proposte operative per un maggiore coinvolgimento delle comunità parrocchiali e religiose nell’accoglienza urgente dei profughi. Le parole del nostro vescovo Papa Francesco incoraggiano la comunità cristiana di Roma a perseverare nel percorrere con generosità e fiducia nel Signore la strada dell’accoglienza e dell’ospitalità».

7 settembre 2015